Il Pride – Come è nato e perché si festeggia
Il primo Giugno di ogni anno inizia il mese del “Pride” (letteralmente “Orgoglio”), un intero mese dedicato ai diritti e l’uguaglianza della comunità LGBTQ+.
Celebrazione che nasce dalla notte tra il 27 e 28 Giugno 1969, quando nell’unico locale gay di tutta New York, chiamato Stonewall Inn, avvennero per la prima volta delle rivolte contro la polizia che per l’ennesima volta irruppe nel locale per arrestare i presenti, dato che all’epoca queste interazioni sociali tra persone dello stesso sesso venivano considerate illegali.
Dall’anno successivo, ossia dal 1970, iniziarono le prime marce del pride a New York e Los Angeles per poi espandersi a livello internazionale.
Il primo Pride italiano
In Italia il primo Pride ufficiale fu nel 1994, organizzato dal circolo Mario Mieli e da Arcigay. Migliaia di Italiani parteciparono alla manifestazione riempiendo le strade di Roma.
Da allora ad oggi il mese del pride ha avuto sempre un grosso impatto in molti ambiti, tra cui quello mediatico e nella sfera del marketing. Infatti moltissime aziende che si schierano dalla parte dei diritti LGBTQ+ modificano il loro logo durante il mese di Giugno e creano una serie di iniziative e promozioni pensate appositamente per dare visibilità alla community queer.
Oggetti, borse, vestiti e gioielli tempestati dalla bandiera arcobaleno, simbolo dell’orgoglio LGBTQ+, rischiando anche di cadere nel rainbow washing: ossia mostrare il supporto alla community con prodotti ad edizione limitata senza dare un effettivo e concreto supporto alla causa.
Il Pride non è una “carnevalata”
In molti ancora oggi criticano il pride, definendolo una “carnevalata”, ma questa come tutte le altre manifestazioni ha come obiettivo principale quello di essere ascoltati, visti, capiti ed accettati.
Mi chiedo come sia possibile che vada bene, e venga apprezzato, vedere donne mezze nude in prima serata in programmi come “Ciao Darwin”, ma poi ci si scandalizzi per persone che non stanno facendo altro che commemorare il loro essere fieri di ciò che sono e dimostrare che la vergogna nel mostrare quel che si è realmente non è altro che un concetto inculcatoci dalla società.
Forse per mancata conoscenza di ciò che si ha davanti?
O per una forma di odio che proviene dalla parte sbagliata della storia?
E in Italia?
Oggi l’Italia continua a retrocedere in fatto di diritti per la comunità gay, di recente infatti è stato uno dei nove paesi su 27 a non sottoscrivere la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità LGBTQ+ .
Nonostante il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sia sempre stata brava a parole nel dire che il governo sarebbe stato sempre in prima linea contro le discriminazioni, non ha mai fatto nulla di concreto per assicurarlo.
Continuano ogni giorno ad arrivare nuove notizie su crimini di odio contro i membri della comunità gay, ma nessun cambiamento o condanna sembra essere all’orizzonte.
Questo mese, sotto questo governo e più di ogni anno, l’orgoglio della comunità gay va festeggiato, compreso e combattuto.
Affinché non si debba più vivere in un paese dove si deve aver paura di essere sé stessi, o di tenere la mano al proprio partner in pubblico. Affinché se ne riconosca l’importanza, perché ancora oggi c’è chi pensa sia più semplice morire che amare chi si vuole.
Il Palermo Pride
Il Pride di Palermo si terrà il 22 Giugno, con punto di concentramento alle ore 15 in Via Roma.
Un’occasione per schierarsi a fianco di chi lotta ogni giorno contro le ingiustizie e le violenze, e magari capire ed accettare di più questo mondo ed il diritto di libertà che ci accomuna.