22 Ottobre 2024
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Ricambio generazionale

Le elezioni amministrative del 31 Maggio hanno indicato un ricambio nella formazione del consiglio comunale di Carini. Tra i trenta nuovi consiglieri si possono vedere volti di trentenni o poco meno. Sono altresì pochi coloro i quali hanno ottenuto la riconferma in qualità di rappresentanti della popolazione carinese. Questa la prima novità in un assise solitamente frequentata da persone con una età media più alta dell’attuale; non è un problema anagrafico ma culturale. Potrebbe essere stato limato il divario con quella parte di cittadini che al momento hanno difficoltà sconosciute, per lo più, alle loro famiglie negli decenni precedenti. Il 15 Giugno si è materializzata la novità di un sindaco proveniente da uno dei poli estremi; quello sinistro, per la cronaca.

Dopo decenni di posizionamento sufficientemente neutro la scarna cittadinanza presentatasi ai seggi, ha deciso di confermare il risultato del primo turno elettorale. In questo caso il sindaco si pone alla guida della sua coalizione, creata allo scopo, decisamente abbondante ed eterogenea, riconducibile oggi nell’ambito del centro sinistra dopo la scrematura della consultazione elettorale. Cos’è capitato? La nuova composizione è frutto della voglia di cambiamento ispirata dalle montagne maleodoranti che i cittadini hanno accatastato con dovizia ad ogni angolo delle strade? I numeri al voto non sono la dimostrazione che la vittoria finale sia stata espressione di ampia porzione della popolazione. Semmai va sottolineato con interesse il ricambio, l’entrata in consiglio di aggregazioni politiche non presenti negli ultimi cinque anni. Nessuno ha la ricetta per risolvere i problemi che Carini ha ampiamente mostrato ai più. Probabilmente oggi chi amministra ha la possibilità di modificare poco rispetto a quanto si dovrebbe; l’Estate non è stata gravida di cambiamenti epocali e Palermo, dove risiede il potere di questa Regione, appare tanto lontana dalle necessità dei carinesi.

L’attività del consiglio comunale ringiovanito fin qui è stata assorbita in gran parte per tematiche varie, scollegate tra loro come possono essere le questioni legate al trasporto pubblico o la costruzione del nuovo centro sportivo, seguendo per forza di cose un andamento dettato da priorità indipendenti dalla volontà degli amministratori. L’agenda dei lavori rende l’idea di quanto possa essere difficile prendere coscienza che non è possibile usare la parola “normalità” nell’attuale situazione. Sarà necessario dare ben altra prova di capacità, dopo quella elettorale. Sarà necessario utilizzare anche maggiore umiltà nella comunicazione alla cittadinanza, dove ogni attività per quanto legittimamente utile pare un proclama, senza avanzare un passo per congiungersi alla agognata normalità; in realtà è ancora talmente lontana da far apparire ipocrita chiunque pensi sia a portata di mano.

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