22 Ottobre 2024
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Il delitto del gabinetto…

Purtroppo questo non è un racconto giallo, un estratto da un romanzo, ma un evento realmente accaduto pochi anni fa nella nostra Carini, esattamente la sera del 13 settembre 2010, mentre in Piazza Duomo si svolgeva il concerto dei Nomadi in occasione dei festeggiamenti del SS. Crocifisso.

Nei giorni scorsi la Corte d’Assise di Palermo ha confermato in secondo grado di giudizio la condanna a 6 anni e 8 mesi a Giuseppe Manicioto per l’omicidio di Benedetto Scicolone.

Non vogliamo entrare nel merito dei fatti, ma riteniamo sia doveroso raccontare alcune informazioni e dubbi che aleggiano sulla vicenda, perché ad oggi si è sempre detto che la vittima era il “custode” dei bagni pubblici e che la lite, che poi ha portato alla sua morte, sia scaturita da una mancata mancia del Manicioto per aver utilizzato il bagno pubblico. Di contro il Manicioto si è sempre difeso raccontando che lo Scicolone era ubriaco e quella sera cadde accidentalmente a causa del suo stato, mentre alcuni testimoni raccontano invece di una lite con percosse.

L'interno dei bagni pubblici di Carini nel 2013
L’interno dei bagni pubblici di Carini nel 2013

Il fatto curioso di tutto ciò è che lo Scicolone (la vittima) non era affatto il custode dei bagni pubblici… a allora chi gli aveva detto di stare lì e chiedere una mancia per l’utilizzo del servizio? Chi era l’incaricato comunale per l’apertura ed il funzionamento dei bagni? Mistero!!!

Allora proviamo a ricostruire un attimino la vicenda…

Nell’estate del 2010 la rinnovata amministrazione comunale decide di riaprire, dopo decenni di chiusura ed una costosa ristrutturazione, i bagni pubblici di Carini, siti a poche decine di metri da Piazza Duomo. Per l’occasione affida la loro gestione ad una cooperativa sociale formata da ragazzi disabili. Il servizio viene svolto fino al 18 luglio, poi tutto finisce, nonostante l’apprezzamento degli utenti e la buona qualità del servizio reso. Non ci sono i fondi disponibili… ed i gabinetti vengono chiusi.

Il 12, 13 e 14 settembre si svolge a Carini la festa del SS. Crocifisso, venerato come Santo Patrono anche se in realtà questi sia San Vito; per l’occasione vengono organizzati festeggiamenti, con bancarelle, mostre mercato, spettacoli musicali. Qualcuno dell’amministrazione chiede ai ragazzi della cooperativa sociale se possono impegnarsi a tenere aperti i bagni pubblici per l’occasione, ovviamente senza ricevere alcun compenso. I ragazzi chiedono garanzie, oltre ad un minimo di rimborso spese, in primis la copertura assicurativa contro terzi, nel caso in cui qualcuno si faccia male. Pare che nulla di tutto ciò sia stato garantito e quindi va in fumo la riapertura.

La sera del concerto dei Nomadi i bagni sono però aperti e ad occuparsi della struttura è Benedetto Scicolone… a che titolo?

Chi gli ha dato le chiavi?

Chi gli ha detto che poteva chiedere un obolo ai fruitori del servizio?

Chi gli ha dato l’eventuale incarico, conosceva la “situazione fisica” dello Scicolone?

Sono alcune delle domande legittime che meriterebbero una risposta nel mistero del “delitto del gabinetto…”

Ambrogio Conigliaro

Giornalista pubblicista, guida AIGAE ed esperto di educazione ambientale, nel 2005 fondo Il Vespro dopo aver collaborato per anni con Carini Oggi. Lavoro per Legambiente nella Riserva Naturale Grotta di Carburangeli.

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