6 Dicembre 2024
CariniCronacaPrimo piano

L’arresto di Palazzolo: la “longa manus” dentro il Comune di Carini.

I racconti dei pentiti Pulizzi e Pipitone, che hanno portato alle indagini ed al successivo arresto dell’imprenditore Giovanni Palazzolo, lo descrivono quale soggetto a disposizione della “famiglia mafiosa” di Carini e capace di risolvere qualsiasi questione burocratica negli uffici comunali. Ne avevamo parlato nel precente articolo del 15 aprile scorso.

Oggi vi raccontiamo il resto, su questa ennesima vicenda che vede intrecciati tra loro mafia-politica-imprenditoria, dopo una lettura attenta dei documenti che hanno portato al procedimento cautelare ed un confronto con i nostri quasi 20 anni di attività giornalistica con Il Vespro.

Il rieletto sindaco La Fata il 30 maggio 2005

Di certo i carinesi, e non solo, hanno visto Palazzolo sempre impegnato nelle varie tornate elettorali e quasi sempre con il candidato che poi risulterà vincente.

Nei nostri archivi abbiamo ritrovato una vecchia foto del 30 maggio 2005: il corteo che porta in trionfo il rieletto sindaco La Fata. Noi ci abbiamo riconosciuto tante facce osannanti… molte delle quali abbiamo poi ritrovato nelle amministrazioni successive, in una sintesi di perfetta continuità amministrativa.

Sarà per questo che il Pubblico Ministero scrive nell’ordinanza dei “contatti” dal 2000 sino alla data odierna? Considerato le decine di omissis presenti nelle carte, manca all’appello una buona parte di storia.

La realizzazione del Poseidon

Tutto sembra girare intorno alla realizzazione del Centro Commerciale Poseidon, di certo una delle opere più importanti realizzate negli ultimi 30 anni a Carini, ed il cui iter è iniziato durante la prima legislatura di La Fata.

Con “Il Vespro” abbiamo seguito la vicenda sin dai primissimi numeri del giornale nato nel settembre del 2005. Come potrete leggere a pagina 6 del numero di Gennaio-Febbraio 2006, quando per primi raccontammo del progetto e degli strani eventi collaterali, in primis il coinvolgimento di una associazione locale di imprenditori ed il viaggio a Comacchio di Sindaco e Consiglieri Comunali nel febbraio del 2005, qualche settimana dopo la presentazione della richiesta da parte della ditta costruttrice.

L’efficienza della burocrazia comunale… post elettorale.

Tutto rimase congelato per qualche mese, in vista delle elezioni comunali previste per maggio 2005, ma subito dopo si susseguirono a ritmo incalzante le conferenze di servizio gestite dal SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune di Carini, che in pochissimi mesi completò tutto il complesso iter burocratico-amministrativo, portando nel gennaio 2006 il progetto definitivo in Consiglio Comunale.

In soli 12 mesi, un vero record, dalla presentazione dell’istanza era tutto pronto per l’approvazione in Consiglio Comunale.

Solo a questo punto i carinesi scoprono che a Carini sarebbe nato un grande centro commerciale. Anche in questo caso si susseguono eventi che abbiamo a suo tempo seguito passo passo: dalle sedute di Consiglio Comunale aperte (vedi Il Vespro di Marzo 2006), alle sedute saltate per mancanza del numero legale a quella definitiva per l’approvazione.

Il tira e molla dura qualche mese, con rinvii da parte della maggioranza per “leggersi le carte” o assenze mirate a far mancare il numero legale. Proprio in una di queste sedute, quella del 27 aprile 2006 (vedi Il Vespro di Aprile 2006), avviene un fatto curioso. Tra il pubblico presente, all’ennesimo rinvio per mancanza del numero legale, il progettista del centro commerciale sbuffa con una frase che si presta a molteplici interpretazioni e che noi abbiamo riportato così per come è stata detta: “e ora cu ciù dici a chiddi!”.

Intanto tra un rinvio e l’altro l’agognata approvazione della variante urbanistica arrivò nella seduta del 20 giugno 2006 (vedi Il Vespro di Luglio 2006) che riportammo nel nostro giornale con tanto di nota di chiarimento del progettista sulla frase pronunciata 2 mesi prima.

Il racconto di Pulizzi e Pipitone apre a nuove letture

Certo le dichiarazioni dei pentiti Pulizzi e Pipitone, le conseguenti indagini ed i successivi arresti e processi in merito alla tangente versata ai componenti la famiglia mafiosa di Carini, raccontano una storia parallela e diversa.

Ma torniamo al nostro Palazzolo ed alla sua presunta “capacità” di risolvere i problemi con gli uffici tecnici comunali. Lo stesso Palazzolo, intercettato a partire dal 2021, si vanta personalmente di aver influito nella elezione di sindaci e non solo. Dopo la fine dei 2 mandati del Sindaco La Fata, ed il mandato del sindaco Agrusa, nel 2015 si riaprirono i giochi per nuovi scenari al Comune di Carini.

Le elezioni comunali del 2015

Il Centro Destra era frazionato in più parti e Palazzolo, dopo il ritiro della candidatura a sindaco di Pierpaolo Pellerito al quale era legato da rapporti di amicizia personale, ha cercato subito di collocarsi un po ovunque, in particolare con il candidato dato per vincente, viste le 6 liste a supporto. Aveva pure preparato una lista con i relativi candidati e si apprestava a far autenticare “falsamente” le firme dei soggetti proponenti da un consigliere comunale uscente. Appuntamento in un noto bar di Villagrazia di Carini.

Purtroppo per lui, al consigliere, o meglio alla “consigliera” comunale, venne impedito all’ultimo momento di apporre timbro e firma sui moduli da parte dell’ex marito che, accompagnatola all’incontro vista la presenza del Palazzolo e del candidato potenziale Vice Sindaco (e già assessore alle attività produttive ai tempi del Poseidon), la portò via di peso.

4 liste su 6 del candidato sindaco Monteleone erano falsate da gravi violazioni di legge.

Alcuni dei mancati candidati comunque trovarono posto in varie liste, sia di destra che dell’attuale Sindaco, che ricordiamo venne eletto grazie alle 6 liste a supporto delle quali 4 presentate in violazione di legge con centinaia di firme false nei moduli di raccolta ed altrettante falsificazioni di autentiche da parte dei soggetti autenticatori, come accertato dalle indagini della Digos su delega della magistratura ed il conseguente rinvio a giudizio di autenticatori e mancati controllori (vedi l’articolo su Il Vespro).

Il processo non arrivò a conclusione per l’intervenuta prescrizione. Gli atti rimasero inspiegabilmente fermi per 3 anni sulla scrivania del P.M., ma ci fu il riconoscimento del danno per la parte civile e in quella direzione il procedimento sta continuando (vedi ulteriore articolo).

“…questo è il Sindaco per me…”

La presenza di persone “vicine” a Palazzolo nelle liste del Sindaco Monteleone e la sua attività per presentare una sua lista di candidati a suo supporto, sembrerebbe chiarire quanto intercettato dalla DIA nell’agosto del 2021 in una conversazione tra lo stesso Palazzolo ed un suo dipendente:

Palazzolo: Anche perché, nel paese, una volta politicamente, io qualche parola potevo dirla, oggi…

Lopez: Appena parli di politica…

Palazzolo: Ma oggi, c’è quello che mi è andato a denunciare, che dice …(incomp)… era mafioso, ..(incomp)…

Lopez:(ndr ride)…

Palazzolo: E se ti racconto una cosa, che questo è il sindaco per me! Ora, in questa legislatura! Tu, non mi crederai…

Lopez: Mah, è questo il ringraziamento…

E’ evidente che qualche cosa è cambiato nei rapporti tra Palazzolo ed il “Palazzo”, dove una volta “politicamente” qualche parola poteva dirla.

Ma sarà cambiato rispetto a tutto il resto?

Lidl si, Eurospin no

Uno dei casi più eclatanti di questi ultimi anni, dal punto di vista burocratico-urbanistico, è quello relativo ai cambi di destinazione d’uso delle aree dov’è sorto LIDL (la cui area edificata fa capo a Palazzolo) e dove è previsto il concorrente EUROSPIN.

Per la prima non ci sono state difficoltà nel cambiare la destinazione d’uso da produttiva a commerciale (salvo poi avere tutta una serie di problemi con ANAS, ma questa è un’altra storia), per la seconda ancora oggi ci sono battaglie legali tra TAR e CGA sul diniego dato dal Comune al cambio di destinazione.

Le paure di Palazzolo: ” se Freddy parla…”

In altre intercettazioni il Palazzolo si mostra preoccupato, principalmente di perdere tutto quello che ha realizzato in questi anni, ovvero tutte le sue attività che fatturano stabilmente, come lui stesso dichiara, tra i 25 ed i 30 milioni di euro l’anno.

E’ preoccupato di un eventuale cedimento di Freddy Gallina, che possa unirsi al “coro” dei pentiti Pulizzi e Pipitone. Ne discute con la compagna, ma anche con il genero (che quindi è cosciente dei rapporti del suocero con i boss carinesi) sino a 15 giorni fa candidato sindaco nella limitrofa Cinisi e che 2 giorni dopo l’arresto del suocero si è prudentemente ritirato, oltre che con un fidato dipendente.

Interessante pure il colloquio con il fratello Croce Palazzolo, addirittura messaggero tra Giovanni ed i Pipitone. Nella intercettazione del 24 dicembre 2021, manifestava lo stupore per non essere stato ancora nemmeno indagato, visto quanto stava accadendo.

L’ospitalità a Salvatore e Sandro Lo Piccolo

Probabilmente era stato informato delle dichiarazioni di Pulizzi e Pipitone nei suoi confronti e, uscendo dalla casa della sorella che abita a Terrasini, raccontava come nella latitanza di Salvatore Lo Piccolo  e poi del figlio Sandro, li avesse ospitati a casa della stessa.

Anzi, quando parla di Sandro ancora non latitante, racconta come questi facesse la bella vita la sera in piazza a Terrasini con “bottiglie di Dom Perignon, Rolex, cose, buttane…

Ovviamente è quasi certo che la sorella non sapesse chi fossero gli ospiti del piano di sotto, ma siamo negli anni in cui al Comune di Terrasini in Consiglio Comunale sedeva Rosolino Palazzolo (amministrazione Consiglio) figlio di Giovanni, ed anni dopo il nipote Filippo Tocco che diventa pure assessore (prima amministrazione Maniaci).

Quali saranno i risvolti nelle prossime settimane?

Rimangono pure delle domande in sospeso, con gli stessi dubbi che mostrava lo stesso Giovanni Palazzolo: le dichiarazioni di Pulizzi sono del 2008, mentre quelle di Pipitone sono del 2016. Perché questo provvedimento cautelare solo ora?

Ambrogio Conigliaro

Giornalista pubblicista, guida AIGAE ed esperto di educazione ambientale, nel 2005 fondo Il Vespro dopo aver collaborato per anni con Carini Oggi. Lavoro per Legambiente nella Riserva Naturale Grotta di Carburangeli.

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