Carini: il “Caso Pavone”

Non è il titolo di un thriller e nemmeno di una nuova fiction di Netflix.
È un caso reale del quale si discute a Carini da circa 1 mese, e vede attore principale il Ragioniere Capo del Comune di Carini Salvatore Pavone, oggetto di un provvedimento disciplinare punitivo che prevede: “sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per 11 giorni”.
Il “Caso”
Il “Caso” è venuto alla ribalta lo scorso 16 maggio, quando è stato reso pubblico un documento a sostegno del Ragioniere, sottoscritto da 114 tra dipendenti ed ex dipendenti del Comune di Carini, prossimo all’agognata pensione proprio a partire da questi giorni.
Nel documento, protocollato ufficialmente al Comune di Carini ed indirizzato al Sindaco, al Segretario Comunale, al Capo del Personale, all’Assessore al Personale ed agli Assessori tutti, si evidenziano le qualità del Ragioniere Pavone, la sua pluridecennale esperienza, la sua disponibilità verso tutti i colleghi e l’abnegazione al lavoro, spesso svolto anche da casa e fuori dagli orari di servizio.
Proprio a causa della sua abnegazione al lavoro, della cronica mancanza di personale presso la Ripartizione II “Servizi Finanziari” da lui diretta e il non “staccare la spina” ogni tanto, il Ragioniere Pavone ha avuto qualche problema di salute legato allo stress da lavoro, che lo hanno portato, negli ultimi 15 anni, a dover ricorrere a volte a periodi di riposo forzato per malattia per recuperare dallo stress accumulato.
Il dissesto del Comune
Dopo la dichiarazione di “dissesto finanziario” del Comune di Carini, dichiarato nel 2016, ha lavorato incessantemente di concerto con i colleghi di tutte le Ripartizioni del Comune ed i Commissari inviati dalla Presidenza della Repubblica per far si che l’Ente rientrasse nei ranghi.
Nel documento a sostegno, citato prima e redatto dalla moglie del Ragioniere Pavone anch’essa Funzionaria comunale, si richiama quanto accaduto in questi ultimi mesi, alla delicata situazione finanziaria del Comune di Carini non proprio “rose e fiori”.
Tant’è che ad oggi non è stato redatto il Bilancio di Previsione 2023 dell’Ente, che per legge dovrebbe essere approvato entro la fine dell’anno precedente ma, visto che siamo in Italia, la cui scadenza viene periodicamente rinviata con decreti statali.
Nonostante il Ragioniere Pavone sia stato in malattia in questi mesi, pare sia stato più volte richiesto il suo intervento per consigli, chiarimenti, controlli, con continui accessi al sistema da casa.
Gli accessi “abusivi”
Ed è proprio l’accesso al sistema dalla propria abitazione che gli viene contestato, l’essersi collegato da casa al sistema di gestione del bilancio nei giorni in cui si trovava in malattia a casa, in un periodo compreso tra l’1 marzo ed il 14 aprile 2023.
Silenzio su tutte le altre volte in cui in questi anni, stando a sentire i racconti di tanti colleghi, pare si fosse collegato da casa anche la notte e festivi su richieste di colleghi funzionari comunali o amministratori.
Gli viene contestato che “l’accessibilità da casa” era stata autorizzata solo nel periodo Covid19 e quindi ogni altro accesso successivo era passibile di sanzioni disciplinari, come previsto dal contratto di lavoro.
Quasi come l’F.B.I.
Per accertare gli accessi è scattata una procedura degna da FBI: è stato chiesto alla società che gestisce i collegamenti internet se ci sono stati accessi alla rete comunale nei giorni incriminati, stessa cosa è stata chiesta alla società che gestisce il software gestionale.
Ovvio il risultato visto che, ripeto come dichiarato da tanti, era una prassi normale e consolidata.
Tra l’altro si contesta al Ragioniere Pavone di aver spostato una somma da un capitolo di bilancio ad un altro. E’ il contenitore che è curioso. Nel senso che si contesta di aver spostato delle somme nel Bilancio di Previsione 2023!!! Bilancio ancora non approvato dalla Giunta e quindi nemmeno dal Consiglio Comunale. In pratica un documento inesistente ed inefficace sotto tutti i punti di vista.
Per questo diversi Consiglieri Comunali di opposizione gridano al “mandante politico” del provvedimento, che ha costretto il Segretario Generale del Comune e il collegiale Ufficio Procedimenti Disciplinari ad avviare la procedura punitiva, culminata con gli 11 giorni di sospensione senza stipendio, e facendo rischiare al Ragioniere Pavone la possibilità di andare in pensione nella finestra temporale di luglio.
In Consiglio Comunale
Nella seduta del Consiglio Comunale del 30 maggio scorso il “caso Pavone” è arrivato in aula. Da questo LINK potrete vedere gli interventi con l’animata discussione durata un bel po’, con scambi di accuse tra le parti ed anche di più.

Dal minuto 54 l’intervento del Consigliere Vincenzo Evola, che aveva presentato una mozione per discutere della vicenda, il quale chiede se sarà oggetto di discussione oppure sarà rinviata alla seduta successiva, invitando il resto della minoranza a leggerla con attenzione per un sano dibattito in sede di Consiglio Comunale. Dopo 9 minuti chiude l’intervento.

Segue il Consigliere Claudio Armetta a partire da 1 ora e 3 minuti, il quale chiede chiarimenti in merito a questo documento ormai sulla bocca di tutti e sui dettagli di quanto accaduto. Le voci si rincorrono in paese ed è curioso come la “piazza” conosca i dettagli del caso mentre il Consiglio Comunale ne è all’oscuro. In totale altri 6 minuti di intervento.
Risponde per circa 20 minuti il Sindaco Monteleone dal minuto 1 ora e 10, e di seguito il Consigliere Armetta “per fatto personale” in risposta alle accuse a lui rivolte da parte del Sindaco.
“Voci di corridoio”
Voci di corridoio, interne al “Palazzo”, raccontano altre storie.
Come fatto dal Consigliere Armetta in Consiglio, lamentano di ipotetiche ritorsioni nei confronti dei firmatari del documento di sostegno al Ragioniere Pavone.
Di tentativi di salvataggio dei sottoscrittori giustificandosi di aver firmato un documento in bianco… (occhio che la prossima volta potrebbe arrivarvi una enciclopedia a casa se continuate a firmare in bianchi fogli senza leggerne il contenuto).
Ma anche di ripetuti accessi al sistema di gestione di persone che non ne avrebbero titolo.
Vista questa solerzia investigativa, potrebbero i Consiglieri di opposizione interrogare l’Amministrazione e chiedere, anche come atto secretato, di vedere gli indirizzi IP di accesso al sistema degli ultimi 6 mesi.
Così, tanto per confutare le “voci”.