25 Aprile, festa della Liberazione?
Da oggi una nuova giovane collaboratrice si unisce al nostro giornale. Quello che segue è il suo primo articolo di presentazione, il pensiero di una giovane donna, appena ventenne, su quanto la circorda e sul mondo che cambia.
Benvenuta Alice Barbera, sono certo che quanto scriverai avrà sempre l’attenzione di tanti lettori.
Il Direttore
Un giorno che commemora la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Un giorno importante per l’Italia, che ricorda la lotta dei partigiani e dell’esercito. Si festeggia la liberazione da un regime dittatoriale, che non permetteva diritti basilari ai cittadini.
Ma oggi, il 25 Aprile 2024, siamo sicuri che abbia davvero senso festeggiare un evento simile?
L’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni non si è mai dichiarata Antifascista.
La stessa presidente che sta piano piano scalfendo quella che dovrebbe essere una democrazia: andando contro la Costituzione, togliendo lentamente il diritto d’espressione, di parola, la possibilità di contraddire i politici nei talk show, in modo tale da poter dire e fare ciò che vogliono senza poter mai avere un sano scambio di idee e opinioni, approvando la presenza di “gruppi pro vita” dentro i consultori e quindi togliendo sempre di più alle donne la possibilità di scegliere del loro corpo… e queste sono solo alcune delle “piccole” ultime cose che sono successe sotto questo governo.
Ma allora, forse, non saremmo mica più vicini a quel governo fascista da cui avremmo dovuto liberarci di quanto si pensi?
“Arrendersi o perire!”, l’intimidazione dei partigiani ai nazifascisti il 25 Aprile 1945.
Ad oggi, dove il nemico più grande sembra essere il governo stesso, sarebbe più un “Lottare o perire”. Perire in tutti questi piccoli passi verso il fascismo. Tutto lo scalfire, quasi silenziosamente, i nostri diritti, finché non ci sarà più nulla da fare.
A quel 25 Aprile 1945, un giorno che merita di essere festeggiato e ricordato, ma anche rinnovato anno per anno nella lotta contro il fascismo.
Alice Barbera