Nuova “blindatura” per Marinalonga, nel silenzio delle istituzioni competenti.
Mentre c’è chi si pavoneggia in tv durante la demolizione di casupole del lungomare carinese, il tratto di costa più bello subisce l’ennesima blindatura: modificata e rinforzata la recinzione nella scogliera demaniale di Marinalonga Bungalow, per impedire il libero transito ai bagnanti come prevede la legge ed il buonsenso.
La vecchia recinzione con il filo spinato, risalente ad una vecchia concessione del 1986, è stata sostituita in questi giorni da paletti in acciaio e rete elettrosaldata zincata, per continuare ad impedire l’accesso all’area demaniale inglobata nella vecchia concessione demaniale, in sanatoria agli abusi edilizi commessi in passato.
La sanatoria del 1986
Si, proprio così. Nel 1986 la Capitaneria di Porto, dopo decenni di permissivismo, improvvisamente si accorse che lungo le scogliere siciliane erano stati realizzati migliaia di scivoli in cemento ed altrettante piazzole.
A Carini ne furono demolite centinaia, in tutta la costa tranne che a Marinalonga, dove invece presentarono istanza di sanatoria e richiesta di concessione demaniale. Il cemento, tanto cemento, non venne tolto, compresa la piscina abusiva realizzata nella scogliera di Marinalonga Ville, perché la “rimozione avrebbe danneggiato la scogliera”!!!
La vecchia concessione, decaduta “per legge” il 31/12/2023, prevedeva il libero transito all’interno della stessa, cosa mai avvenuta in questi anni ed oggetto di continui “balletti” tra gli organi competenti a far rispettare quanto previsto dalle normative vigenti.
Che fine ha fatto il PUDM?
Intanto il Comune di Carini ha approvato il PUDM, Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, con una delibera del Consiglio Comunale di “immediata esecuzione”, che non prevede la possibilità di dare in concessione aree demaniali all’interno di Marinalonga.
La Delibera, dopo le osservazioni presentate, giace da qualche mese nei cassetti della Presidenza del Consiglio Comunale in attesa dell’approvazione definitiva (l’ultima riunione della III Commissione Consiliare competente è del 3 marzo, da allora il nulla). Così come le nuove ordinanze per l’acquisizione delle strade in seguito alla sentenza del TAR dello scorso dicembre, ferme in attese che qualcuno tra ufficio legale e amministrazione comunale prenda una decisione.
La Regione Siciliana intanto ha provato a correre ai ripari delle proprie mancanze e, con un Decreto dell’Assessorato Territorio ed Ambiente furbamente approvato il 31/12/2023, ha prorogato le concessioni automaticamente al 31/12/2024.
Il Consiglio di Stato dichiara illegittime le proroghe.
Peccato che tale decreto non abbia alcun valore, essendo in contrasto con diverse sentenze del Consiglio di Stato e tra queste l’ultima della Sezione VI, Sentenza n. 2192 del 1° marzo 2023: “…sulla base di quanto affermato dall’Adunanza Plenaria, con le ricordate sentenze nn. 17 e 18 del 2021, non solo i commi 682 e 683 dell’art. 1 della L. n. 145/2018, ma anche la nuova norma contenuta nell’art. 10-quater, comma 3, del D.L. 29/12/2022, n. 198, conv. in L. 24/2/2023, n. 14, che prevede la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere, si pone in frontale contrasto con la sopra richiamata disciplina di cui all’art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE, e va, conseguentemente, disapplicata da qualunque organo dello Stato…”.
Torniamo a ribadire un concetto semplice e chiaro: c’è veramente volontà politica a far rispettare anche alla “casta” le leggi dello Stato?
O valgono solo per la gente comune?