22 Ottobre 2024
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Cento anni di Danilo Dolci: al Castello di Marineo una conferenza per ricordare la vita e l’impegno sociale del sociologo e attivista della nonviolenza

Palermo, 20 giugno 2021

In occasione dei cento anni dalla nascita di Danilo Dolci (Sesana, 28 giugno 1924 – Trappeto, 30 dicembre 1997) si terrà venerdì 21 giugno 2024 alle ore 18,00 presso il Castello Beccadelli  Bologna di Marineo una conferenza per ricordare la vita e le opere del sociologo triestino che venne soprannominato il Ghandi siciliano per il suo impegno civile nella lotta nonviolenta in difesa degli ultimi.

Ad organizzare l’evento, intitolato “100 anni Danilo Dolci 1924-2024”,  è il  CE.S.I.M. – Centro Studi e Iniziative di Marineo in collaborazione con il Comune di Marineo. Interverranno per l’occasione Beatrice Di Sclafani, Assessora alla Cultura del Comune di Marineo, l’Editore Giovanni Purpura e Francesco Virga, scrittore e collaboratore di Danilo Dolci.

Chi era Danilo Dolci

Sociologo, attivista, poeta ed educatore, Danilo Dolci, nasce il 28 giugno del 1924 a Sesana, in provincia di Trieste e si trasferisce in Sicilia nel 1952 per dedicarsi alla denuncia delle condizioni di povertà e disparità sociale in cui versa il Meridione del Paese.

E’ nel piccolo borgo marinaro di Trappeto, in provincia di Palermo, che Dolci inizia il suo primo sciopero della fame dallo stesso letto dove qualche giorno prima un bambino era morto d’inedia.

Sarà il primo dei tanti gesti forti ma mai violenti che tracceranno il cammino di un uomo che aveva deciso di dare voce a chi una voce non l’aveva, portando all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale ed estera su problemi come la fame, la mafia, la disoccupazione e lo stato di arretratezza di un Meridione che assisteva impotente al divario economico e sociale che nel dopoguerra si stava creando nel Paese.

Tra i tanti che aderirono alle sue battaglie vi furono intellettuali del calibro di Carlo Levi, Elio Vittorini, Norberto Bobbio, Cesare Zavattini, Alberto Moravia, Enzo Sellerio, Erich Fromm, Bertrand Russell, Jean Piaget,, Jean-Paul Sartre, Ernst Bloch, soltanto per ricordarne alcuni.

Di lui ci rimane un’eredità morale e materiale importantissima: dalla costruzione della Diga sullo Jato, realizzata per migliorare la situazione agricola ed economica del territorio circostante lo Jato ed  avviata con i soli fondi dei comitati sostenitori alla realizzazione del centro culturale e artistico Borgo Di Dio, dove Danilo Dolci svolse la sua opera di promozione civile, culturale ed educativa sostenendo convegni, seminari di studio internazionali e interventi per lo sviluppo delle zone più depresse dell’isola fino agli scritti che Dolci pubblicò a partire dal 1954 e che riguardano inchieste, poesie e manifesti che documentano e denunciano le numerose forme di dominio che tenevano la Sicilia dei primi anni ’50 nella violenza e nell’arretratezza: la mafia, il potere feudale ancora forte, le Istituzioni immobili.

“La marcia per lo Jato”, Ferdinando Scianna, 1962

Danilo Dolci muore in quella Trappeto che tanto aveva amato, il 30 dicembre del 1997 a causa di un male incurabile.

La conferenza di venerdì 21 giugno consentirà ai partecipanti l’opportunità di conoscere aspetti dell’attività sociologica e letteraria di Danilo Dolci poco conosciuti, così come ci conferma uno dei relatori, l’Editore Giovanni Purpura:

Il mio contributo all’incontro, in occasione del centenario della nascita, nasce dal racconto della recente scoperta dei luoghi in cui ha svolto la sua attività Danilo Dolci e dalla conseguente curiosità alla lettura e acquisizione dei suoi contenuti bibliografici.
Una lenta opera di ricerca, acquisizione di informazioni biografiche e di studio di uno straordinario complesso contesto storico e relazionale.
Un tributo personale che ogni giorno trova conferma nella scoperta della grandezza di questa figura nei campi dell’educazione, della pedagogia, della filosofia, della poesia e dell’attivismo civico”.

L’ingresso è libero

Michelangelo Marino

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