Ottobre rosa 2024: al via gli screening gratuiti per prevenire il tumore al seno
Ancora una volta, ottobre si tinge di rosa, per accendere i riflettori sull’importanza della prevenzione del cancro alla mammella, grazie alla campagna di sensibilizzazione “Nastro Rosa – LILT for Women 2024”, lanciata su tutto il territorio nazionale dalla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori).
La campagna di LILT
Il motto di quest’anno è “Join the Fight” (“Unisciti alla lotta”), per promuovere la solidarietà tra donne nella battaglia contro un nemico comune, il tumore al seno, che può essere sconfitto solo grazie all’adozione di opportune strategie di sorveglianza e prevenzione, finalizzate alla diagnosi precoce.
Un nastro rosa che, negli anni, è divenuto sempre più un invito alla consapevolezza e all’ottimismo, un’esortazione a prendersi cura del proprio seno in ogni fase della vita, perché la prevenzione non ha età e può sicuramente fare la differenza. Lasciarsi “contagiare” dalla prevenzione è il messaggio chiave che questa campagna di sensibilizzazione vuole lanciare a tutte le donne.
A tale scopo, durante tutto il mese di ottobre, la LILT offrirà visite senologiche gratuite presso gli ambulatori aderenti, presenti sul territorio nazionale. Basta telefonare al numero verde LILT 800.998877, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 15, per ricevere informazioni utili, consigli ed opuscoli sull’argomento e per prenotare una visita senologica gratuita presso il più vicino ambulatorio LILT aderente.
Potete consultare qui l’opuscolo della LILT in formato pdf, nel quale è possibile trovare tutte le informazioni necessarie per una corretta prevenzione e diagnosi precoce. In particolare, fino al 31 ottobre, presso la sede LILT di Palermo, sita in via Thaon de Revel n. 10, per tutti i soci LILT, sarà possibile effettuare visite senologiche gratuite. Per prenotare è possibile chiamare i numeri di telefono 091-8391963 – 3939758436 oppure inviare una e-mail all’indirizzo info@liltpalermo.it. E’ possibile tesserarsi direttamente in sede, prima della visita, pagando una quota di iscrizione annuale di 10 €.
Il “Nastro Rosa” di AIRC
Tra le associazioni impegnate nella lotta contro il tumore al seno c’è pure la Fondazione AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), che, con la campagna “Nastro Rosa”, continua ad evidenziare l’importanza di sostenere la ricerca per raggiungere l’obiettivo di curare tutte le donne. Benedetta è la testimonial della campagna AIRC, una donna sopravvissuta al tumore al seno, dopo una diagnosi di malattia a soli 25 anni. «Sembra manchi poco per curare tutte le donne colpite da cancro al seno, ma un passo così grande richiede tutto il nostro impegno», recita la locandina della campagna AIRC.
Open Day in piazza a Palermo
Anche l’Asp di Palermo e la Polizia di Stato si stanno impegnando congiuntamente per promuovere la prevenzione oncologica e non solo, attraverso Open day itineranti. Martedì 15 ottobre, a Piazza Nascè, dalle ore 9.30 alle 15.30, i cittadini, muniti di documento di identità e tessera sanitaria, avranno la possibilità di effettuare, con accesso diretto, i seguenti screening gratuiti:
– Mammografia (screening per il tumore della mammella, riservato a donne di età compresa tra 50 e 69 anni);
– Pap test e HPV test (screening per il carcinoma della cervice uterina, riservato a donne tra 25 e 64 anni);
– Sof test (screening per il tumore del colon-retto, riservato a persone tra 50 e 69 anni);
– Ecografia addome (superiore e inferiore);
– Prevenzione cardiovascolare (visita, ECG ed eventuale approfondimento ecografico, rivolto a soggetti tra 50 e 65 anni);
– Screening delle malattie infettive sessualmente trasmesse (Epatite C, Sifilide e HIV);
– Vaccinazioni;
– Screening visivo pediatrico (3-8 anni);
– Screening logopedico pediatrico (3-8 anni).
«L’integrazione delle nostre strutture con quelle della Polizia di Stato – ha dichiarato il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – ci consente di offrire agli utenti un ampio ventaglio di prestazioni. L’obiettivo è di andare incontro alle esigenze e ai bisogni di salute dei cittadini invertendo il percorso della prevenzione: non sono loro che vengono negli ambulatori, ma siamo noi che andiamo incontro, accogliendoli, nei luoghi di aggregazione a bordo dei camper. Ringrazio la Polizia di Stato per il prezioso contributo e per la perfetta integrazione nell’ottica di una piena e proficua collaborazione a favore dei cittadini».
I numeri del cancro in Italia
I dati pubblicati ne “I numeri del cancro in Italia 2023”, ad opera dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), confermano che il carcinoma mammario rappresenta il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne, con circa 56 mila nuove diagnosi all’anno in Italia, nel 2023, e 15.500 decessi stimati nel 2022.
Il tumore al seno rappresenta il 30% di tutte le neoplasie che colpiscono le donne e la prima causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 50 anni. Tuttavia, grazie anche alle strategie di screening precoce, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari all’88%. La probabilità di vivere ulteriori 4 anni, dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi di tumore, è pari al 91%. Negli ultimi decenni, la mortalità per cancro al seno è diminuita notevolmente, con circa 900 mila donne che attualmente vivono in Italia, dopo una diagnosi di malattia.
Sebbene siano stati compiuti grandi passi in avanti, tuttavia un maggiore impegno necessita per affrontare sfide importanti, come quella del tumore al seno triplo negativo, che risponde solo parzialmente alle terapie attuali e colpisce spesso le donne più giovani.
Il tumore al seno “metastatico”
Inoltre, nel 6-7% dei casi, il cancro al seno si presenta in stadio metastatico già alla diagnosi. Un’ulteriore sfida ancora da affrontare a viso aperto è rappresentata proprio dal carcinoma mammario metastatico che colpisce, in Italia, circa 37.000 donne, la maggior parte delle quali mostra una ripresa di malattia, dopo un trattamento per una forma iniziale di tumore.
Questi dati confermano ulteriormente la necessità di adottare misure di prevenzione appropriate e costanti per diagnosticare il tumore ad uno stadio più precoce. Infatti, la diagnosi precoce di carcinoma mammario incrementa fino al 90% la probabilità di guarigione, soprattutto per tumori che misurano meno di un centimetro.
Screening a partire dai 25 anni di età
Secondo le attuali raccomandazioni, tutte le donne, a partire dai 25 anni di età, dovrebbero effettuare una visita senologica annuale con ecografia mammaria bilaterale, eseguendo, inoltre, un autoesame periodico del proprio seno, al fine di diagnosticare precocemente la presenza di un nodulo sospetto.
In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a tutte le donne di età compresa tra 50 e 69 anni la possibilità di eseguire una mammografia ogni due anni. In alcune regioni, tuttavia, si sta valutando l’efficacia di tale indagine strumentale in una fascia di età più ampia, compresa tra 45 e 74 anni (con una periodicità annuale nelle donne sotto i 50 anni).
Anche l’adozione di corretti stili di vita, quali una sana ed equilibrata alimentazione (una dieta ricca di frutta e verdura e a basso contenuto di grassi e zuccheri), una regolare attività fisica, il mantenimento del giusto peso corporeo, il consumo moderato di alcolici e la disassuefazione dal fumo di sigaretta, può contribuire notevolmente a ridurre il rischio di malattia.
L’impegno di LILT
«L’impegno costante della LILT è investire in salute, consapevoli che l’eliminazione di cattive abitudini come il consumo di tabacco, l’abuso di alcol, l’errata alimentazione e la sedentarietà potrebbero prevenire il 40% dei casi di cancro e ridurre la mortalità nella stessa misura, grazie alla partecipazione agli screening senologici, ancora oggi in stato di sofferenza», ha sottolineato Francesco Schittulli, Presidente Nazionale della LILT.
«Queste evidenze ci spingono ad adottare un approccio trasversale per raggiungere l’obiettivo di mortalità zero per il cancro al seno. Puntiamo, quindi, a incentivare la prevenzione primaria attraverso la promozione di stili di vita sani e a rafforzare le azioni per contrastare il ritardo diagnostico, incoraggiando visite specialistiche e l’adesione ai programmi di screening», ha concluso.
E, se davvero la prevenzione è sempre la cura migliore, allora occorre non perdere più tempo.
Daniele Fanale