1 Dicembre 2023
Spettacoli e Cultura

Le opere grafiche di Enrico Carimi a Monreale

Si chiude domani la terza edizione della triennale d’arte di Monreale “Verso lo Zenith, il soffio divino nell’arte”. Alla galleria d’arte civica moderna “G. Sciortino” presso il monastero dei benedettini della città normanna, finissage alle ore 17.00 della rassegna. Tre le opere esposte dell’artista Enrico Carimi, tre momenti significativi della sua ricerca espressiva, dal 2013 al 2015. La grafica è lo strumento con cui Carimi ci conduce nel suo mondo artistico dove è sempre presente un messaggio di riflessione sociale sulla vita e sul mondo contemporaneo. Le opere grafiche di Enrico Carimi a Monreale 2Il suo esordio è nel 2013, con la partecipazione a “Sciaccart”, dove espone una storia intitolata “Morfeo” sulla primavera araba. Nell’estate dello stesso anno partecipa ad “Alcart” con una mostra dal titolo “Subterraneans”, riproposta ed ampliata successivamente per una personale svolta al SuperflashStore di Palermo (Banca San Paolo). “A rappresentare il 2013 – ci racconta Carimi – è la parte centrale di una sequenza di disegni che dà il titolo alla mostra “Subterraneans” nella quale si racconta, visivamente, di quelle forze più o meno visibili che condizionano un individuo fino a fargli perdere la sua identità, un tempo ben delineata. Il 2014 è caratterizzato dall’opera “Spensieratezza”: un uomo lascia scorrere il suo tempo nell’ozio più assoluto. È sdraiato, è adagiato comodamente su un palo che indica l’ora. Le opere grafiche di Enrico Carimi a Monreale 3È un orologio anomalo in quanto scandisce sempre lo stesso tempo vuoto, segnato da un continuo zero. Il tempo passa sempre nello stesso modo ma tutto ciò non gli pesa, non gli grava,tanto da riuscire a sdraiarsi sul palo”. Nello stesso anno collabora, con le sue illustrazioni, alla realizzazione del libro di Danilo Serra “Non ho tempo: la grande menzogna”. Si giunge così alla fine del ciclo espositivo della mostra di Monreale,con la realizzazione del 2015.
“L’opera scelta – continua Carimi – è ‘Sirene’, un’anteprima di un nuovo ciclo. I protagonisti sono due: un neonato ed un’anomala pianta spinosa. I suoi sono frutti tecnologici, un cellulare, una televisione e un tablet, che trasmettono messaggi negativi: la guerra, la corruzione e le dipendenze; questi messaggi, però, sono resi gradevoli, attraenti come una melodia. È un canto così bello da far perdere la rotta, da far perdere le idee, la ragione. È un canto antico di sirene che continua ad esistere e ad essere ampliato dalle nuove tecnologie. Pericoloso per chiunque ascolta”. Le sue opere, realizzate con grafica manuale e digitale, hanno permesso all’artista di ricevere il primo premio alla triennale per la sezione grafica, dallo storico e critico d’arte Francesca Mezzatesta, che ha curato l’evento.

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