La notte copre il mare nero: nuovo sversamento sul Nocella a Terrasini
C’era una volta un fiume in parte navigabile, via di commerci e di attività, fin dall’antichità, una spiaggia bellissima. Un luogo di incomparabile bellezza e importanza paesaggistica, naturalistica e archeologica. Il fiume è il Nocella, il grande malato, al quale vengono inferti colpi mortali senza che nel corso degli anni sia stato individuato un solo responsabile. Il Fiume Nocella, lunghezza circa 18 Km, nasce alle pendici orientali di Punta della Vecchia, nel monte Signora ad una quota di circa 1.131 m s.l.m. in territorio di Monreale e nel suo tratto iniziale prende il nome di Lavinaio Calosello. Il Piano Regionale stralcio di Bacino per l’assetto Idrogeologico ci informa che, nei pressi del Ponte di Sagana, continua il suo percorso, cambiando leggermente direzione, con il nome di Canale De Simone, scorrendo inizialmente entro una valle stretta e incassata tra la dorsale Pizzo d’Aci – Montagna Lunga di Sagana, che ne costituisce il versante destro, e Cozzo Cicero – Cozzo del Tauro, che ne rappresentano il versante sinistro. Alla confluenza, in destra idraulica, con il Vallone Margiu, assume la denominazione definitiva di Fiume Nocella, procedendo verso la foce con andamento meandriforme sui terreni argilloso-marnosi del Flysch Numidico, segnando il confine prima tra i territori comunali di Partinico e Carini, fino alla confluenza, in destra idraulica, con il Vallone Paterna, poi tra i territori comunali di Partinico e Terrasini fino alla confluenza, in sinistra idraulica, con Fosso Raccuglia e, infine, tra i territori comunali di Trappeto e Terrasini, fino alla foce che si sviluppa tra Cala dei Muletti e San Cataldo. Gli affluenti principali del Fiume Nocella in destra idraulica sono Vallone dei Cippi – Vallone Malpasso – Vallone Margiu e Vallone Donnasturi – Vallone Paterna, proseguendo da est verso ovest, dallo spartiacque alla foce. In sinistra idraulica, l’unico affluente di rilievo è il Fosso Sardo – Fosso Raccuglia, che attraversa un territorio caratterizzato da una morfologia prevalentemente pianeggiante. E’ proprio dal
bacino idrografico del Nocella che dobbiamo partire se vogliamo capire cosa accade a monte della foce e, soprattutto chi, ancora nel 2016, vi scarica impunemente. Nella notte tra il 15 e il 16 gennaio, ancora l’ennesimo scarico ha colorato il mare di nero. I testimoni parlano di odore intensissimo scarti oleari e di vinacce. Alle 10, 30, da un sopralluogo, la chiazza scura colorava il mare sin dal bunker della Ciammarita a Trappeto fino a Cala dei Muletti, Cala Sciaccotta a Terrasini, mentre la foce del fiume era di nuovo limpida, segno che gli scarichi erano cessati. Sono diversi gli episodi di inizio anno, ma i cittadini segnalano incessantemente anomalie e sversamenti. E così, mentre la carcassa del capodoglio giace ancora spiaggiata nel litorale, noi facciamo la nostra parte, ogni segnalazione sarà riportata dal nostro giornale, sempre, un fiato sul collo che siamo sicuri darà gli esiti sperati.
Antonio Catalfio