Vaccini a Carini. Le bugie perché?
Nei giorni scorsi Carini è salita alla ribalta della cronaca nazionale a causa della presunta reticenza dei carinesi a vaccinarsi contro il Covid19.
La vicenda inizia da qui
Tutto inizia da un articolo di La Repubblica, nella edizione di Palermo, che con una lunga intervista al Sindaco Monteleone accusa i carinesi di essere restii a vaccinarsi. Addirittura sentenziano nell’articolo che solo il 5% dei carinesi si è vaccinato, facendo di Carini il fanalino di coda dell’intera Italia.
A dire sempre del Sindaco, la colpa è attribuibile alla eccessiva distanza dei centri vaccinali da Carini: 12 km per andare alla Guardia Medica di Cinisi e ben 16 per arrivare ai padiglioni della Fiera del Mediterraneo, che scoraggiano i carinesi ad intraprendere un viaggio tanto lungo…
Ovviamente, ormai funziona così purtroppo, l’articolo viene ripreso e copiato tal quale da tantissime testate online, oltre che dalla quasi totalità dei tg anche nazionali. Arrivano le tv, interviste per strada, collegamenti in diretta, social media che condividono a manetta quanto riportato nei vari articoli.
Ma è proprio così?
Ma qualcuno si è preso il carico di verificare se quanto scritto da La Repubblica e riferito dal Sindaco Monteleone rispondesse al vero?
Se i dati comunicati e strombazzati, gettando nel ridicolo un’intera cittadina con i suoi abitanti bollati come “trogloditi”, corrispondevano alla realtà dei fatti?
A leggere l’articolo di La Repubblica (clicca qui) a Carini sembriamo diventati la capitale dei No Vax. Solo 3.000 vaccinati su 60.000 abitanti, pari al 5% dei residenti, e via alla lunga intervista con il Sindaco, impegnato in un braccio di ferro continuo con le autorità sanitarie e la Protezione Civile, che continuano a bocciargli le proposte. In pratica “i carinesi non possono passare ore e ore in attesa per una punturina”.
Certo, quando hanno fatto i drive-in per i tamponi alla zona industriale a Carini ti dovevi portare il sacco a pelo… farti 4-5 ore di coda, senza un bagno a disposizione, nulla. Molto meglio.
Stranezze carinesi
Ci sono delle cose che sfuggono alla logica umana. Autorizzano le vaccinazioni nella piccola sagrestia di una Chiesa, quella di San Lorenzo, ma pare nulla si possa fare nell’attiguo ex Ospedale “Santo Spirito”, oggi PTE operativo e dotato di un centro vaccinazioni dell’ASP.
E’ possibile fare le vaccinazioni nella piccola Guardia Medica di Cinisi, dove a vaccinare sono quasi tutti medici di Carini, ma non nel nostro attrezzato Poliambulatorio di Villagrazia.
A parte le battute, che purtroppo corrispondono alla verità, l’articolo de La Repubblica ha riportato dati inesistenti e pure mal interpretati. Non sappiamo se in buona fede o meno, ma di certo hanno danneggiato e non poco Carini, specialmente in un momento in cui si sta ripartendo con le aperture e noi passeremo per quelli senza vaccino e quindi pericolosi.
Viene da chiedersi chi li ha chiamati a fare questo bel servizietto a Carini?
I numeri veri
I dati veri, riportati dall’ASP Provinciale, dicono che nel Distretto Sanitario di Carini, che è composto da Carini, Capaci, Isola delle Femmine, Terrasini, Cinisi e Torretta, e dove vivono circa 80.000 residenti, sono stati somministrati quasi 5.000 vaccini. Di questi, pare circa 3.000 a cittadini di Carini che si sono recati negli hub vaccinali.
Una cosa non hanno scritto però ne La Repubblica e nemmeno tutti quelli che hanno fatto copia e incolla: che a vaccinarsi potevano essere, a quella data di riferimento dei dati, soltanto gli OVER 70 e da qualche giorno gli Over 60, oltre alle categorie a rischio per problemi di salute. Tutti gli altri cittadini devono ancora oggi aspettare. Ma allora perché inserirli nel conteggio?
Di quel dato, pare non facciano parte il personale ospedaliero (che si è vaccinato sul posto di lavoro) e buona parte dei docenti.
Ma allora quanti sono i soggetti a cui fare riferimento per un calcolo corretto? Questo ce lo dice l’ISTAT, anche attraverso siti specifici e aggiornati (clicca qui).
In conclusione
La fascia dai 70 anni in su comprende per Carini 4.490 abitanti, quindi se i vaccinati fossero 3.000 saremmo quasi al 68%, addirittura al di sopra della media regionale. Se invece al dato dovessimo aggiungere anche la fascia da 60 a 69 anni, arriveremmo a 8.559 residenti con una percentuale del 35%, ma il dato dei vaccinati è dei primi giorni di maggio, quando da un paio di settimane si era aperta la vaccinazione a questa fascia.
Possiamo ritenere una percentuale sopra il 50% più che veritiera, cosa che confermeranno i dati dei prossimi giorni se l’ASP si decidesse a pubblicare numeri statisticamente utilizzabili. Basterebbe il totale dei vaccinati alla data dell’apertura alle nuove categorie.
Intanto è certo che non siamo fanalino di coda di nessuno e quest’altra palata di melma sulla nostra città era evitabile.
Vedremo nei prossimi giorni di recuperare i dati reali e vi informeremo come sempre. Di certo, da noi non troverete mai un “copia e incolla”.