Giornata Mondiale contro l’AIDS: test gratuiti al Policlinico di Palermo e non solo.
Sono trascorsi ben quarant’anni da quel lontano 1981, quando l’AIDS (“Acquired Immune Deficiency Syndrome” = “sindrome da immunodeficienza acquisita”), per la prima volta, è stata riconosciuta come una nuova malattia, sebbene già negli anni Settanta erano stati segnalati alcuni casi isolati negli U.S.A. ed in altre aree del mondo (Haiti, Africa ed Europa), tuttavia erroneamente associati ad altre patologie.
Nel 1982, il medico e biologo statunitense Robert Gallo, allora direttore del Laboratorio di Biologia Cellulare dei Tumori del National Cancer Institute di Bethesda (Maryland, U.S.A.) scopre l’origine virale dell’infezione, confermata, l’anno seguente, dall’isolamento al microscopio, per la prima volta, dell’HIV (“Human Immunodeficiency Virus” = “virus dell’immunodeficienza umana”) ad opera di Françoise Barré-Sinoussi e Luc Montagnier, presso l’Istituto Pasteur di Parigi.
In quegli anni, l’AIDS si diffuse in maniera esponenziale in tutto il mondo, divenendo una vera e propria pandemia. Sono passati esattamente trent’anni da quel famigerato 1 Dicembre 1991, in cui l’immunologo Fernando Aiuti, durante un convegno sull’HIV alla Fiera Campionaria di Cagliari, sfidò l’ignoranza del tempo dando un bacio sulla bocca alla venticinquenne sieropositiva Rosaria Iardino, immortalato e pubblicato in prima pagina sul Corriere della Sera.
Un gesto simbolico quanto rivoluzionario per stigmatizzare il pregiudizio e l’ignoranza di chi erroneamente credeva che il contagio potesse avvenire tramite scambio di saliva e di chi attribuiva la trasmissione a comportamenti considerati “trasgressivi”.
Sono trascorsi trent’anni da quando il nastro rosso (“red ribbon”) è divenuto il simbolo mondiale della lotta all’AIDS e della solidarietà ai soggetti HIV-positivi.
Oggi di strada ne è stata fatta parecchia. Soprattutto è migliorata la strategia di comunicazione sulla prevenzione, ma anche la gestione della malattia, grazie all’utilizzo di terapie combinate con farmaci antiretrovirali capaci sia di arrestare lo sviluppo della sindrome immunodepressiva che di rendere cronica l’infezione, impedendo al virus di replicarsi all’interno dell’organismo.
In moltissimi casi, questi farmaci permettono di rendere la carica virale non rilevabile, azzerando la trasmissibilità dell’infezione.
Oltre alla sperimentazione di nuovi farmaci, sono in atto da diverso tempo diversi studi finalizzati alla realizzazione di un vaccino capace di prevenire l’infezione da HIV e/o migliorare il decorso della malattia.
Tuttavia, a differenza del Covid-19 (un virus a RNA come l’HIV), lo sviluppo di un vaccino contro l’HIV è risultato più complicato, in quanto questo virus possiede più antigeni, cioè più molecole che l’organismo dovrebbe riconoscere per produrre anticorpi specifici capaci di neutralizzarne l’effetto.
Inoltre, l’infezione è talmente veloce che il sistema immunitario non riesce ad attivarsi in tempo. Il contagio avviene mediante rapporti sessuali non protetti, contatto con sangue, trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, parto ed allattamento al seno. La trasmissione dell’infezione per via sessuale può essere impedita tramite l’uso corretto del preservativo.
Dati aggiornati al 2019 riportano che circa 38 milioni di persone nel mondo sono sieropositive (cioè hanno contratto il virus) e che ogni anno si contano oltre un milione e mezzo di nuove diagnosi di infezione da HIV.
In Italia, nel 2020, sono stati segnalati 1.303 nuovi casi di infezione da HIV e 352 diagnosi di AIDS. Si stima che il 14% delle persone infette non sa di esserlo e questo potrebbe favorire involontariamente il contagio.
Pertanto, in caso di comportamenti “a rischio”, è fondamentale eseguire il test HIV (tramite un normale prelievo di sangue), che rappresenta un indispensabile strumento per la diagnosi precoce. In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, numerose sono le iniziative promosse oggi a Palermo per attuare una capillare campagna di prevenzione e di sensibilizzazione contro la diffusione del virus.
Il Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo aderisce a questa campagna di prevenzione, effettuando, dalle ore 11 alle ore 16, test sierologici gratuiti per HIV e HCV (virus dell’epatite C), presso l’area solitamente dedicata al drive-in per i tamponi Covid-19, sita in Via del Vespro n.133, accanto al Dipartimento di Igiene.
Il test potrà essere eseguito in forma anonima (fornendo solo la data di nascita) o riservata (esibendo un documento di identità).
Anche l’Ospedale Villa Sofia di Palermo eseguirà, dalle ore 9 alle ore 16.30, test gratuiti per HIV, HCV e sifilide, presso il proprio Centro Trasfusionale. Invece, l’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Palermo metterà a disposizione un camper in Viale delle Scienze per l’esecuzione gratuita dei test HIV, HCV e sifilide a tutti gli studenti universitari, dalle ore 8.30 alle ore18.
Test gratuiti saranno, inoltre, offerti dall’ASP nei Punti Prelievo dei laboratori aziendali, ed in particolare nei seguenti ospedali: “Civico” di Partinico, “Dei Bianchi” di Corleone, “S. Cimino” di Termini Imerese, “Madonna SS. dell’Alto” di Petralia Sottana, “Ingrassia” di Palermo, “Vecchio” di Cefalù.
Infine, l’ARNAS Civico di Palermo offrirà gratuitamente il test della profilassi pre-esposizione (PrEP) presso l’Ambulatorio di Malattie Infettive, dalle ore 8.30 alle ore 13.30, e presso un gazebo allocato nel viale principale, dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Daniele Fanale