Dal Ballarò alle Olimpiadi: chi è Myriam Sylla, la palermitana che ha vinto l’oro con la Nazionale di pallavolo femminile
Palermo, 11 agosto 2024
È nata a Palermo da genitori emigrati dalla Costa d’Avorio la pallavolista Myriam Sylla Fatime, schiacciatrice e medaglia d’oro a queste Olimpiadi di Parigi 2024, conquistate con la Nazionale di pallavolo femminile ieri pomeriggio, nella finale contro gli Stati Uniti.
La storia della famiglia di Myriam, classe 1995, è una di quelle storie fatte di sacrifici e di rivincite che accomunano tanti immigrati arrivati nel nostro paese alla ricerca di una vita migliore e che ha inizio col padre della pallavolista, Abdoulaye Sylla, che alla fine degli anni 90 decide di lasciare la Costa d’Avorio e venire in Italia in cerca di un lavoro.
A Bergamo però, dove Abdoulaye si stabilisce per tentare la fortuna, nonostante gli sforzi e le notti
passate al freddo davanti la Caritas, l’ivoriano non riesce a trovare un impiego dovendo scegliere così tra il ritornare in Costa d’Avorio o cercare lavoro in un’altra città.
Da Bergamo alla Palermo multietnica
Abdoulaye decide allora di trasferirsi a Palermo, città dove la comunità ivoriana si è ben integrata con la popolazione e dove il giovane inizia a lavorare facendo le pulizie a casa di una coppia di signori palermitani, Paolo Genduso e Maria Rosaria Esposito che lo incontrano per strada durante una grandinata e che lo accolgono in casa come un figlio.
Nel frattempo l’ivoriano sposa la connazionale Salimata e dall’unione dei due, l’8 gennaio 1995, nasce Myriam, seguita poi dai fratelli minori, Coumba e Malik.
I Cannoli di Ballarò
L’infanzia di Myriam si svolge così tra il Ballarò e la via Maqueda, tra la Palermo multietnica del centro storico e il bar di via Torino gestito da Paolo e Maria Rosaria Genduso dove la giovane ricorda ancora con affetto le scorpacciate di cannoli siciliani prodotti dal bar dei coniugi Genduso e che l’azzurra ama definire come i suoi nonni.
Se per Myriam la vita trascorsa a Palermo con i nonni adottivi è quanto di meglio potrebbe desiderare, per il papà Abdoulaye il richiamo del Nord e di una vita in grado di garantire quella sicurezza economica che adesso servirebbe ad una famiglia che come la sua si sta ingrandendo, torna nuovamente a farsi sentire e quando uno dei fratelli di Salimata, un calciatore stanziatosi anni prima a Lecco, decide di aiutarli, Abdoulaye capisce che quella è l’occasione giusta per tornare su e tentare nuovamente la fortuna.
Ritorno al Nord e la scoperta della Pallavolo
I Sylla lasciano così Palermo e i Genduso e si trasferiscono a Valgreghentino, un comune di appena quattromila abitanti in provincia di Lecco, un posto sicuramente molto diverso dall’accogliente e caotico capoluogo siciliano ma dove la famiglia di Myriam riesce ad integrarsi nuovamente e a trovare l’agognata stabilità economica.
Qui per Myriam è l’inizio di una nuova vita che le porterà nuove amicizie, tanti interessi e quell’incontro con la pallavolo, avvenuto quasi per caso, dopo che la cugina l’aveva letteralmente obbligata ad andare a vedere un allenamento. Una volta in palestra, come racconta l’azzurra, viene fin da subito notata per l’altezza e convinta ad entrare in squadra dove inizia la sua avventura nel mondo del volley agonistico.
Myriam incomincia così una dura gavetta che la vede giocare dapprima nel Grenta e poi nell’Olgiate per passare successivamente nell’Amatori Orago.
Di successo in successo
Nel 2011 il debutto nella massima serie, la A1, con il Villa Cortese e quindi, nel 2013, l’arrivo nella squadra del Bergamo, la stessa città che trent’anni anni prima aveva sbattuto le porte in faccia al padre Abdoulaye e alla quale la palermitana regala una Coppa Italia nella stagione 2015-2016.
Per papà Abdoulaye, quella vittoria è molto più di un’ importante risultato sportivo: è la rivincita di un’intera famiglia che ha lottato a denti stretti e ha dimostrato come sia possibile, per chi parte dal nulla, raggiungere un traguardo.
Nelle stagioni successive il talento di Myriam esplode letteralmente: impressionante è il suo palmares che la vede vincere con la Imoco di Conegliano tre Supercoppe italiane, tre Scudetti, un Campionato mondiale per club 2019, tre Coppe Italia e la Champions League 2020-2021.
Nel 2015 arriva anche la convocazione in Nazionale con la quale, nel 2017 vince una medaglia d’argento al World Gran Prix e nel 2018 l’argento al Campionato mondiale conquistando l’anno successivo anche un bronzo ai Campionati europei.
La morte di mamma Salimata
Il 2018 per la famiglia Sylla purtroppo è un anno molto doloroso: il 28 dicembre scompare, dopo una lunga malattia, la mamma Salimata. Per Myriam, già provata dall’accusa di doping dell’anno prima (poi ritirata per infondatezza dalla FIVB), il mondo sembra cascarle addosso. In uno straziante post su Instagram, l’atleta palermitana ricorda così la mamma appena scomparsa:
“Sorridete. Sorridete perchè lei è esistita, lei c’è stata. Si è sempre rimboccata le maniche, ha sudato una vita intera per i suoi 3 figli, a cui ha dato educazione e valori ma soprattutto tanto coraggio”.
Ed è proprio quel coraggio al quale si riferisce Myriam, lo stesso che da sempre ha contraddistinto nelle avversità il cammino della famiglia Sylla e che spesso fa la differenza tra un Campione e chi si perde per strada, a far tornare la ragazza più forte e determinata di prima tanto da farle ottenere ancora altri successi: nel 2022 conquista la medaglia d’oro alla Volley Nations League seguita da quella di bronzo al Campionato Mondiale dove viene premiata anche come miglior schiacciatrice.
Il Presidente Mattarella nomina Cavaliere la “concittadina” Myriam Sylla.
Per Myriam arriva anche un altro riconoscimento, non meno importante delle medaglie e delle coppe vinte dall’atleta in questi anni: si tratta dell’investitura della palermitana a Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana che lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha esitato a definire quale sua concittadina.
Quanto vi abbiamo raccontato fin’ora, basterebbe a questa storia che sa tanto di fiaba moderna e che parla di integrazione e di voglia di riscatto, a renderla già bella così.
Eppure, per potere scrivere le parole lieto fine manca ancora un tassello anzi, un sogno che Myriam ha da sempre avuto nel cassetto e che come ebbe a dichiarare alcuni anni fa in una vecchia intervista ad un emittente bergamasca, ancora non aveva realizzato: vincere l’oro olimpico, la massima aspirazione nella vita di ogni atleta.
Il sogno olimpico
L’occasione per Myriam si presenta con la convocazione a queste Olimpiadi di Parigi 2024: il gruppo c’è ed è coeso e motivato. Alle spalle, le azzure hanno un grande allenatore del Volley mondiale: Mister Julio Velasco. Gli ingredienti per portare a casa l’oro dopo la delusione del Campionato Europeo del 2023, perso ci sono tutti. È così è.
In campo non c’è n’è per nessuna: punto dopo punto, set dopo set, partita dopo partita le azzurre demoliscono le avversarie conquistando sei vittorie su altrettante partite giocate, un solo set (su 19) perso, 17 set vinti consecutivamente e soltanto successi per 3-0 nella fase a eliminazione diretta.
Nella finale contro gli Stati Uniti non c’è storia: le italiane giocano una partita epica e Myriam, autentica trascinatrice del gruppo, realizza dieci punti consentendo all’Italia di battere le avversarie degli Stati Uniti e regalare così il primo oro olimpico nella storia della Nazionale di pallavolo femminile.
Myriam Sylla entra così nella storia della pallavolo mondiale ma soprattutto nel cuore di tutti gli italiani che, da Nord a Sud, hanno tifato per lei e l’hanno sostenuta con lo stesso calore e lo stesso affetto di quando, da bambina, andava con nonno Paolo e nonna Maria Rosaria per i vicoli del quartiere Ballarò di Palermo, città che non fa differenza tra i propri figli accogliendoli e guardandoli crescere con gli stessi occhi pieni di speranza ma anche di tristezza di una madre che sa bene, che prima o dopo andranno via da qui.
Michelangelo Marino