Dionisiache a Segesta: dal 17 al 20 agosto Le Nuvole, Dyskolos e L’asino d’oro
Cinquanta anni di spettacoli nella cornice millenaria del Parco Archeologico di Segesta che offre agli spettatori un’emozione sempre diversa. Grande successo di pubblico e critica per il Calatafimi Segesta Festival, Dionisiache 2017, organizzate dal Comune di Calatafimi Segesta, dal Parco Archeologico di Segesta, con la direzione artistica di Nicasio Anzelmo. E’ uno spettacolo nello spettacolo vedere le file al botteghino, segno della qualità degli eventi proposti e della vitalità del messaggio del teatro antico. Vediamo i prossimi spettacoli del vastissimo programma che si concluderà il 3 settembre.
Il 17 giugno, alle 19,15 “Dopo il grande successo della Lysistrata, Banned Theatre ritorna al Calatafimi Segesta Festival – Dionisiache 2017 con la divertentissima commedia Le Nuvole di Aristofane: Il mondo è un enorme immondezzaio. Prima che scoppi una guerra gli esseri umani, smarriti, vanno alla ricerca della propria identità. Ed ecco che si leva una voce in loro aiuto: il barbone Socrate che, servendosi di mezzi informatici, parla alle masse ma in realtà le imbroglia e le “imbriglia”. È quel genere di comunicazione corrotta che lava via i pensieri e la capacità di discernimento, rendendoci tutti uguali, omologati, schiavi di clichè. La trama: un contadino arricchito, di nome Strepsiade, si rivolge a Socrate per imparare a fregare il prossimo ed estinguere i suoi debiti. Dopo aver tentato invano di frequentare la scuola di Socrate, Strepsiade, stremato dalla sua stessa ignoranza, convince il figliolo Fidippide ad imparare l’arte del raggiro presso il pensatoio di Socrate. Alla fine della storia, la morale è sempre quella: vai per fare del male e del male ti sarà fatto. Fidippide, infatti, istruito dai due adepti del barbone, il discorso giusto e il discorso ingiusto, che gli insegneranno le tecniche oratorie per frodare, avrà la meglio sul padre piegandolo alle sue voglie con esilaranti e sorprendenti risvolti.
Le dee nuvole che Socrate presenta al bifolco Strepsiade come uniche sovrane, sembrerebbero proprio le eteree ed inconsistenti parole del moderno popolo del web”.
Adattamento da Aristofane di Valentina Ferrante
Con Giovanna Criscuolo, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante, Federico Fiorenza, Massimiliano Geraci, Giovanni Rizzuti. Regia Ferrante/De Grandi- Musiche Luca Mauceri. Costumi Nunzia Capano. Elementi di scena Michele De Grandi.
Il 18 -19-20-Agosto ore 19.15 spazio al Dyskolos di Menandro.
Regia: Romano Bernardi
Con: Tuccio Musumeci, Miko Magistro, Margherita Mignemi, Debora Bernardi, Salvo Piro, Plinio Milazzo, Maria Rita Sgarlato, Antonio Castro, Enrico Manna
“Conosciuto solo per fama e nella rielaborazione dei comici latini, Menandro è venuto alla luce, nel 1957, in una parte della sua produzione originale, attraverso papiri egiziani. Le tre migliaia circa di versi, contenuti in frammenti di varia lunghezza, riguardano una quindicina delle cento e più commedie composte in trent’anni di febbrile attività e solo per poche sono restituite parti che permettono di ricostruirne il contenuto e giudicarne il valore. L’unica rinvenuta pressoché intatta è appunto il Dyskolos (317 a.C.). Vi si narra la vicenda di Cnemone, vecchio scontroso e misantropo, che, solito cacciare a bastonate chi aspira alla mano della figlia, alla fine si ricrede riguardo alla bontà del prossimo, quando viene salvato, dal pozzo dove era caduto, proprio da Sostrato, un giovane e ricco ateniese innamorato della ragazza.
Nello spettacolo realizzato dal Teatro Stabile di Catania e dal Teatro della Città, l’autore dell’elaborazione si è divertito a mescolare situazioni e personaggi, tanto che, pur rispettando la vicenda raccontata da Menandro, ne è scaturita una commedia del tutto nuova che oltre ad esaltare gli elementi comico-grotteschi del testo originale, offre agli attori materiali e suggerimenti per una diversa interpretazione, e al pubblico uno spettacolo nuovo, brillante e pieno di ritmo.
Il 19 agosto, alle ore 5.00, ritorna l’alba a Segesta, con L’asino d’oro di Apuleio
Regia: Francesco Polizzi. Musiche: Franco Accascina. Scene e costumi: Attilio Turchese
Con: Giancarlo Commare, Francesco Polizzi, Martin Loberto, Ambra Cianfoni, Alessandra De Rosario, Francesca Dinale. Produzione: èranos
“La scherzosa storia del giovane Lucio, appassionato di incantesimi e prodigi, che per un fatale scambio di filtri magici si trasforma in un asino, e solo dopo molte tormentose peripezie riesce a ritrovare il suo aspetto umano grazie all’intervento divino di Iside, racchiude un significato profondo non molto distante dal simbolo tragico per eccellenza: Edipo. Come per Edipo la vera colpa di Lucio è la sua smania di sapere, quella curiositas, per cui non arretra di fronte a nessun pericolo. Ciò che Lucio vuole imparare dalla maga Panfile – asservire al proprio potere le forze naturali e divine – è la più tragica hybris nella quale possa incorrere una creatura umana: e come Edipo dovrà pagare la sua superiore intelligenza con l’accecamento e con il lungo vagabondare senza patria, sprofondato in esperienze degradanti che lo portano a conoscere una realtà di dolore, violenza e perversione. E come per Edipo le disavventure di Lucio sono allo stesso tempo punizione e veicolo per una più adulta maturità. Ma lontano dai toni tragici dell’eroe di Sofocle, Lucio trova invece la sua espiazione attraverso la farsa, la commedia buffonesca, la mescolanza di alto e basso, sublime e immondo che ne fanno il modello di tutti i romanzi di formazione”. Stasera, in occasione della 27 Sagra del Maccherone, il Calatafimi Segesta Festival – Dionisiache 2017 organizza una prova aperta dello spettacolo “L’asino d’oro“- regia Francesco Polizzi- presso l’atrio del Museo Etno-antropologico (Via XV Maggio- Calatafimi Segesta), dalle ore 20,00 alle 21,00.
Botteghino:
0924.953013 – 328.866.37.74 – 388.859.04.66
Info e prenotazioni:
370.137.97.58 – 0924.950.586
Antonio Catalfio