Elezioni regionali: ci siamo
Il prossimo mese di Novembre si terranno le elezioni regionali. Una tornata elettorale attesa eppure nemmeno tanto muscolare, dato che i sondaggi dicono che i siciliani sono tentati dall’astensione. Uno schema già visto con i due schieramenti principali a confrontarsi su come evitare la minaccia pentastellata piuttosto che proporre soluzioni differenti alla situazione attuale, non rosea. I problemi finanziari degli ultimi mesi si accompagnano a quelli di altri settori, come l’ambiente e il personale, senza che nessuno di questi abbia un ventaglio di soluzioni percorribili sul tavolo a breve tempo anzi lasciando che i lavoratori dei liberi consorzi succedutisi alle provincie possano essere messi in condizione di avere la certezza del proprio destino lavorativo. L’argomento Unione Europea è una materia che lascia perplessi dato che non si riesce a sfruttarne le potenzialità, spesso per mancanze burocratiche, eppure ci si lamenta senza cambiare la politica e nemmeno gli uomini. Pur avendo eccellenze internazionali che attraggono investimenti per loro conto queste restano delle realtà fuori dall’ordinario. Eppure non si vede come i candidati possano variare la rotta se la liquidità della loro stessa appartenenza ci costringe a controllare quotidianamente quale sia il gruppo cui fanno riferimento. Questo è francamente preoccupante perché non si capisce quale sia davvero la differenza tra gli schieramenti e poiché si tratta di una competizione ci si aspetterebbe che liste e simboli siano davvero dissimili, che i candidati a presidente dicano cose diverse, che l’onestà dei candidati sia tale da non essere messa in discussione ogni volta che si ascolti un notiziario. L’unica alternativa è sempre esprimere il proprio voto nella cabina elettorale ma l’astensionismo incombe come uso degli ultimi anni. Purtroppo si sceglie praticamente nulla dal basso e questo non va bene a prescindere. La cronaca è piena di incidenti veri o presunti che minano la credibilità di tanti. Il prossimo Novembre però ha una certezza: avere governanti inadatti al compito ci trascinerà verso un mercato di seconda fascia nel Mediterraneo; vivremo peggio e il comparto sanitario sarà ancora più importante; il comparto dei trasporti è sempre fuori dai binari dell’ottimizzazione. La questione degli sbarchi fuori controllo resta un problema burocrtico, umano e economico. Chiunque governerà avrà un compito improbo per gestire i guai ma anche i propri alleati. Scegliete gente nuova, per favore.