Palermo e la terza guerra mondiale degli alberi

Una vera e propria ecatombe arborea sta sconvolgendo la città di Palermo, ovunque, tagli di alberi secolari, menomazione del paesaggio storicizzato, alberature cittadine recise senza provvedere alla compensazione, aiuole cementificate. Comitati organizzati e cittadini rimangono indignati e perplessi da questo insolito attivismo. Si tratta di interventi mirati o di taglio indiscriminato? La frequenza e la

L'albero sul mare di Mondello a dicembre
L’albero sul mare di Mondello a dicembre

massiccia opera segatoria, sembra far propendere per la seconda ipotesi. Negli scorsi giorni abbattuto un pino marittimo secolare in via Regina Elena a Mondello, che costituiva un meraviglioso paesaggio integrato tra mare, sabbia e verde chioma arborea, astanti giustificavano il taglio con la presenza di un fungo. Oggi un filare di dieci cipressi antichissimi in via Mango è stato reciso per intero. Rimangono,

Il Pino di Mondello dopo il taglio
Il Pino di Mondello dopo il taglio

come morti in un bombardamento, i moncherini dei tronchi a testimoniare l’antico lignaggio del viale che portava alla Villa Mango di Casalgerardo a Cruillas. In prima fila Beatrice Feo Filangeri, di Alternativa Movimento Ambientalisti A.M.A. Ecology:”L’albero che e’ stato abbattuto  sul lungomare di Mondello,

letteralmente fatto a pezzi e buttato via, era uno dei pini storici tutelato da vincoli paesaggistici , gli autori dello scempio sembrano essere dei privati,  sulle motivazioni dicono che l’albero era sofferente ma ad una prima occhiata il tronco non ha fessurazioni o cavità. Vi garantisco che indagheremo per capire il motivo di questo inutile scempio e di come sia ridotto il lungomare di Mondello. Questa città odia il verde e odia l’estetica, ormai assistiamo quotidianamente a scene come queste in ogni angolo della città e non solo. E con pretesto che tanto poi si riprenderanno… Capitozzature e abbattimenti sono ormai quotidiani. E dopo i fatti di Mondello iniziamo questo sabato con le immagini di altri abbattimenti di alberi, dieci grandi cipressi di almeno 50 anni ciascuno in via Mango, traversa prima del Crazy Bull. Abbattuti nel silenzio globale.

Piazza Principe di Camporeale. 18.01.2018
Piazza Principe di Camporeale. 18.01.2018

Strada che portava ad una villa del ‘700 della piana dei colli, appunto Villa Mango. Ecco cosa rimane. A questo punto credo che la situazione non é più chiara per nessuno, questa follia si deve fermare e capirne le motivazioni lecite ed illecite. La cosa più grave è che questi alberi abbattuti non vengono sostituiti e noi ambientalisti possiamo fare un censimento completo in città di tutte i cercini vuoti o peggio ancora con tronchi mozzati. Sulla sicurezza siamo tutti d’accordo, se l’albero è veramente malato filangerio se può arrecare pericolo alla cittadinanza, ma anche se tagliato per legge si deve sostituire con arbusti o ancor meglio con un altro albero, perché la compensazione del verde prevede questo ma a Palermo non è stato fatto. Sulle capitozzature ci siamo relazionati con esperti internazionali di colture arboree che hanno valutato questi interventi come orrendi “. Sul social il dibattito si infuoca pieno di indignazione, interviene anche l’ecologo Silvano Riggio, secondo cui “Nel resto del mondo si recuperano gli spazi verdi, si progettano i boschi urbani, si fanno giardini dove prima passavno le rotaie del tram: qui si fanno rotaie di tram abbattendo migliaia di alberi, si elimina il verde storico dovunque, si mandano tagliatori di verde a distruggere il profilo paesaggistico di Mondello in una furia forsennata di vandalismo”. Interviene anche Elvira Dragonia Vernengo, del Laboratorio Regionale Ambiente Idv e tutela degli animali: “Assisto preoccupata a questa mattanza giornaliera che vede decine di alberi abbattuti. Anche accettando che tutti gli alberi fossero malati a tal punto da giustificarne l’immediata rimozione, è inquietante rilevare che nessuno abbia provato a curare quello che di fatto è il patrimonio di una città. La quota di verde destinata alle città rende i canoni di vivibilità più o meno elevati e accettabili. In secondo luogo – continua – gli alberi vengono abbattuti e al loro posto rimane un cercine pieno di ignobile spazzatura, Come se quello che si perde viene irrimediabilmente perduto. Visto che gli alberi regolano i livelli di Co2 prodotta attraverso la reimmissione di ossigeno, quello che perde ogni giorno questa città è la qualità della propria aria”. Se facciamo un giro attento per la città notiamo aiuole vuote ovunque, con i resti dei tagli; anche a Piazza Castelnuovo, le palme monumentali cadute durante una tempesta di vento non sono state più sostituite.