Ad Isola delle Femmine si marcia per la Pace

Venerdì 30 dicembre, a partire dalle ore 17, avrà luogo, ad Isola delle Femmine, la “Marcia della Pace”, un’iniziativa organizzata dall’Arcidiocesi di Monreale, che aderisce all’evento che, ogni anno, la Chiesa italiana promuove alla fine del mese di dicembre.

La manifestazione, in tutta Italia, riprende il tema, tratto dal Messaggio di Papa Francesco, in occasione della 56esima Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà l’1 gennaio 2023: “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”.

Il messaggio di Papa Francesco

«Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali – ha dichiarato il Santo Padre – ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale.

Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune».

Pertanto, l’invito del Santo Pontefice è quello di «ricercare e promuovere insieme i valori universali che tracciano il cammino di questa fratellanza umana», favorendo «azioni di pace, per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà».

Il pensiero di Papa Francesco, oltre che ai conflitti sparsi per il mondo, è rivolto, in particolar modo, alle vittime innocenti della Guerra in Ucraina, che «rappresenta una sconfitta per l’umanità intera e non solo per le parti direttamente coinvolte».

Bergoglio, infine, sottolinea come, a differenza del Covid-19, per il quale è stato creato uno specifico vaccino, non si siano ancora trovate soluzioni adeguate per fronteggiare la guerra, sostenendo che «certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l’organismo umano, perché esso non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato».

E quando si parla di corruzione dell’animo umano non ci si riferisce soltanto alle guerre, ma anche ad altri fenomeni e comportamenti sociali, che possono, in nome dell’arroganza e della prepotenza, ledere la coscienza umana, compromettendo inesorabilmente il valore universale della pace.

Isola delle Femmine punto di partenza

Non a caso, è stato scelto dal Comune di Isola delle Femmine, come punto di partenza della Marcia della Pace, il “Giardino della Memoria”, ovvero quello stesso luogo che fu lo scenario della cosiddetta Strage di Capaci, in cui persero la vita, per mano della Mafia, il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.

Il corteo della Pace, dopo una breve sosta presso la Caserma dei Carabinieri, procederà per le vie del paese fino ad arrivare davanti la Chiesa Madre “Maria SS. Delle Grazie”, il cui parroco don Calogero Governale è coinvolto, in prima linea, insieme all’Amministrazione comunale, nell’organizzazione della manifestazione.

Nello spiazzale antistante la chiesa, ciascun rappresentante delle diverse religioni partecipanti reciterà la propria preghiera di invocazione per la pace.

Isola delle Femmine scelta da S.E. Mons. Gualtiero Isacchi

A conclusione dell’evento, sarà recitata una preghiera anche da parte del Vescovo S.E. Mons. Gualtiero Isacchi, il quale, tra i 23 comuni dell’Arcidiocesi di Monreale, ha personalmente indicato Isola delle Femmine quale sito in cui svolgere, quest’anno, la Marcia della Pace.

Sicuramente, questa scelta rappresenta un motivo di grande vanto ed orgoglio per tutta la comunità di Isola delle Femmine, a cui è stata data un’importante opportunità (da non sprecare), per promuovere una rinnovata cultura della pace quale bene supremo a cui ambire, in un momento particolare di confitti e forti tensioni internazionali.

Si spera che, almeno in questa occasione, lo spirito di unione e di «fratellanza umana», tanto auspicato da Papa Francesco, possa realmente prevalere sui dissidi e sulle controversie personali e politiche, al fine di abbattere qualunque barriera o muro di intolleranza verso il prossimo che possa affievolire la potenza del messaggio di pace, che l’evento vuole veicolare.

Accogliamo a cuore aperto le parole del Santo Pontefice, che ci invita «a rimettere al centro la parola “insieme”», poiché «è insieme, nella fraternità e nella solidarietà, che costruiamo la pace, garantiamo la giustizia, superiamo gli eventi più dolorosi».

«Solo la pace che nasce dall’amore fraterno e disinteressato può aiutarci a superare le crisi personali, sociali e mondiali» (Papa Francesco).

Daniele Fanale