“Lampedusa, l’isola del diavolo” il nuovo giallo di Fabrizio Prelato
“Nel mezzo del dirupo il sentiero si fece ancora più stretto. I raggi di un sole appena nato accarezzavano il paesaggio, disegnando striature giallo ocra sulle imponenti pareti rocciose. Nonostante adesso si scorgesse il mare, il forte vento di maestrale non permetteva di sentirne l’odore, né il rumore dei cavalloni. La spiaggia era ormai davanti a loro; questa volta era Bertone a rincorrere il brigadiere. Si fermarono di soprassalto, piantati a terra come due giavellotti dopo una lunga traiettoria. E maledissero l’alba, che li aveva ingannati: era l’apocalisse“.
L’isola di Lampedusa è lo scenario dove si dipanano le indagini del maresciallo dei Carabinieri Christopher Bertone, arrivato nel canale di Sicilia per uno stage di tre mesi e poi rimasto in forza alla Stazione di frontiera. Un giallo inquietante emerge da un naufragio di un barcone di migranti a Cala Pulcino, grazie all’intuito del sottufficiale che non si rassegna al quotidiano della tragedia. Il naufragio è stato infatti provocato, un suicidio che si rivela un omicidio e le testimonianze dei migranti fanno emergere i contorni di una figura soprannaturale. “Lampedusa, l’isola del diavolo”, Scatole Parlanti, pagine 136, 14 €, è l’opera prima di Fabrizio Prelato, che proprio nell’isola ha prestato servizio. Una Lampedusa aspra e selvaggia, lontana dai cliché vacanzieri , prelude ai drammi avvincenti che si snodano proseguendo la lettura. Prelato, con uno stile asciutto, a volte poetico e con il linguaggio a tratti volutamente tecnico dei militari, ci porta a scoprire una realtà che troppo spesso vediamo da lontano e sprofondiamo anche noi nel mare gelido e schiumoso di dicembre, in una prorompente dicotomia salvezza e morte. Il Maresciallo Bertone, attratto da un sentimento di amore – odio verso l’isola pelagica, deve affrontare tutta una serie di peripezie e difficoltà per giungere alla verità, infrangendo codici non proponibili in situazioni di emergenza e scontrandosi con superiori e colleghi, trovando anche inaspettati supporti e qualità umane e professionali.
Come è nata l’idea di questo romanzo? “Dalla mia esperienza diretta con l’isola di Lampedusa, unita alla mia passione per la letteratura siciliana a tinte gialle – con uno sguardo rivolto verso il sociale. I miei punti di riferimento sono Sciascia e Camilleri, senza trascurare i principi attuali della narrativa poliziesca (e non solo) De Giovanni, Carofiglio, Javier Cercas e altri ancora; non parliamo poi di Simenon e Doyle, non basterebbe una pagina intera per elencarli tutti”.
Ti riconoci nel personaggio di Christopher Bertone? “In molti me lo chiedono, per via del ruolo che ho rivestito sull’isola. Il maresciallo Bertone è eccentrico, carismatico, anticonformista. Lui è emerso dagli abissi del mio subconscio, forse perché ritrae la mia parte nascosta, quella più autentica”.
Il tuo rapporto con Lampedusa: “Lampedusa è una terra che ho amato ed odiato in egual misura. Chi ha vissuto Lampedusa (non solo da turista), può comprendere il mio duplice sentimento: uno scoglio abbandonato dalle istituzioni, circuìto dai media, violentato dall’abusivismo e dall’inquinamento ambientale ed elettromagnetico, al centro dei traffici dei migranti e altre forme di illegalità. Poi ci sono i tramonti, il mare cristallino, ma soprattutto ci sono gli onesti. Coloro che scaldano l’isola, la rendono speciale, accogliente, umana”.
Potremo leggere ancora il maresciallo Bertone in un nuovo caso? “Assolutamente sì. Il progetto è quello di creare una serie (anche televisiva) ambientata nell’isola, che esalti le bellezze del territorio e faccia riflettere sulle forti contraddizioni che la pervadono. Il maresciallo Bertone, suo malgrado, dovrà restare a Lampedusa per diverso tempo. Il prossimo romanzo è pronto e il terzo è già in cantiere. Inoltre ho avviato un progetto con le scuole, in modo che i racconti siano lo spunto per intavolare dialoghi costruttivi con gli studenti su temi sociali importanti che riguardano tutti da vicino. Chi è interessato può contattarmi direttamente: bertone.lampedusa@gmail.com , fb fabrizio_prelato, istagram: fabrizio_prelato. L’avventura è già cominciata”.
Un giallo – poliziesco che è come uno schiaffo alle nostre coscienze, un farci vedere oltre, in un coinvolgimento totale tra gli attori di questa storia contemporanea: i migranti, gli scafisti, le forze dell’ordine, gli isolani, i medici e Lampedusa, luogo dove la natura può essere madre e matrigna insieme e personaggio anch’essa del romanzo.
Antonio Catalfio