Rinviata l’udienza d’avanti al GUP per la morte del piccolo Gabriele Conigliaro
Era fissata per questa mattina alle ore 9:30 l’udienza d’avanti al Giudice per Udienza Preliminare (GUP), dottoressa Carmen Salustro, per la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero dott. Alfredo Gagliardi nei confronti del Sindaco di Carini Giuseppe Monteleone e del suo Vice Salvatore Badalamenti, per la morte del piccolo Gabriele Conigliaro.
Lo sciopero delle Camere Penali
A causa dello sciopero delle Camere Penali le parti ed i loro avvocati difensori non si sono presentati e per tale motivo l’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 10 ottobre, data per la quale l’avvocato della famiglia del piccolo Gabriele Conigliaro, avvocato Francesca Cellura, si è riservata la costituzione di parte civile nei confronti di coloro che saranno individuati quali responsabili.
La motivazione della richiesta di rinvio a giudizio
Ad oggi gli unici 2 indagati sono il Sindaco Monteleone ed il suo Vice Badalamenti, ai quali viene contestato il reato di “omicidio colposo” (art. 589 del Codice Penale) in “cooperazione tra loro” (art. 113 del Codice Penale) per “aver consentito la messa in opera di un campo di calcetto all’interno del parco Santa Sofia sito nel territorio del Comune di Carini, senza che fossero stati realizzati i necessari adempimenti progettuali e/o tecnico amministrativi, previsti dalla legge, dai regolamenti e dalle buone prassi tecnico amministrative per la realizzazione di un campetto di calcio all’interno di un parco…”.
Dopo la morte del piccolo Gabriele si è scoperto che il Parco Sofia era stato realizzato senza alcun progetto, nessuna ditta vincitrice di regolare gara aveva eseguito le opere, negli uffici comunali non esisteva alcun atto che certifica il collaudo dell’opera e la sua regolarità tecnica.
Il parco inaugurato in “pompa magna”
Eppure il parco era stato inaugurato in pompa magna, con tanto di comunicati stampa, video e selfie condivisi ovunque nei social. Tutti i genitori che hanno visto e rivisto i vari proclami erano certi che fosse un luogo sicuro per i propri figli.
Anche quando qualcuno ne ha lamentato la pericolosità sia in sede di Consiglio Comunale, chiedendo più volte ed ufficialmente se le aree che il Comune si apprestava o aveva già affidato in gestione fossero a norma con tutti i requisiti di legge, che con pubbliche denunce, mostrando la pericolosità dei siti.
Gabriele un “piccolo martire”
C’è voluto un “piccolo martire” per far aprire gli occhi a qualcuno, ma ancora oggi alcune di queste strutture sono accessibili ed utilizzate. come se nulla fosse accaduto.