La Iccarense non ci sta. Intervista al mister Rosario Amato
Sentenze non rispettate; strutture sportive pubbliche affidate per poche centinaia di euro e subaffittate a migliaia di euro; strani atti vandalici e sparizioni di attrezzature, che poi ricompaiono e provocano incidenti mortali.
Nei giorni scorsi abbiamo intervistato Rosario Amato, un mito del calcio carinese con 60 anni di attività sulle spalle e che oggi avvia al calcio giovani promesse.
Da alcuni anni con la sua Polisportiva Iccarense gestisce 2 impianti sportivi del Comune di Carini, un tempo abbandonati ed oggi, totalmente recuperati spese dell’associazione, divenuti fiore all’occhiello della cittadina: l’area polivalente della Zona PEEP ed il glorioso campo “Agliastrelli”.
La struttura della Zona PEEP era stata pesantemente vandalizzata, la Iccarense, a sue spese, ha sostituito il manto erboso nei campetti, ha ristrutturato gli spazi al coperto e risistemato tutte le aree esterne.
Il campo “Agliastrelli” era stato abbandonato alcuni anni fa a favore del rimodernato, a spese del Comune, campo Pasqualino. Era diventato un ritrovo di tossicodipendenti ed erano iniziati i vandalismi alla struttura. Anche in questo caso la Iccarense ha sopperito alle mancanze pubbliche.
Non mancano però le stranezze nella gestione degli impianti sportivi carinesi, dove scompaiono attrezzature che poi ricompaiono in altri luoghi, come nel caso delle porte di calcetto del “Parco Sofia” e del parco “Claudio Domino” a Villagrazia, sparite dal campo “Agliastrelli” contestualmente all’abbandono e ricomparse come dono.
Porte vecchie di 30 anni, realizzate in maniera artigianale con tubolari di metallo quelli da cantiere edile, e ormai inutilizzabili in quanto non più rispettose delle minime norme di sicurezza.
Proprio una di queste porte di ferro la scorsa estate ha provocato l’incidente al Parco Sofia dove ha perso la vita il piccolo Gabriele Conigliaro.
Rosario ci ha pure raccontato dei canoni di affitto degli impianti sportivi, dove a fronte di canoni di affitto irrisori pagati al Comune di Carini gli stessi impianti garantiscano entrate per decine di migliaia di euro ai privati, senza che il Comune eserciti i dovuti controlli sul rispetto dei tariffari sottoscritti o il rispetto delle convenzioni.
Ha provato in tutti i modi a far interagire il Comune con le associazioni, senza però ottenere mai riscontro, probabilmente per qualche “interferenza” o potenziale conflitto di interessi.
Alcune convenzioni sono scadute da oltre 3 anni e si prosegue nella gestione come se nulla fosse, in attesa che vengano pubblicati i nuovi bandi di gestione da parte del Comune. Una sorta di proroga tacita vietata dalla normativa vigente.
Tra l’altro lo scorso anno, con il rinnovo dell’amministrazione comunale, è decaduta la Consulta dello Sport, organismo di controllo in seno al Comune e del quale è obbligatorio il parere nel caso dei bandi di affidamento della gestione degli impianti sportivi. Anche in questo caso il silenzio da parte del Comune sulla ricostituzione della Consulta è assordante.
Il Mister Rosario Amato parla senza peli sulla lingua, in particolare delle varie vicende che lo vedono coinvolto con la sua Iccarense, sulle strane vicende legate al mondo del calcio locale, dopo che per anni ha chiesto al Comune di intervenire senza mai ottenere risposta. Una risposta lui se l’è data…