Isola delle Femmine, il nuovo Segretario comunale “vittima” delle “turbe dionisiache”.
Durante la seduta consiliare del 29 agosto scorso, ha tenuto banco l’approvazione dello schema di convenzione di segreteria fra i Comuni di Terrasini ed Isola delle Femmine, che, dopo la partenza della Dott.ssa Gravante, avrebbe dovuto regolamentare la nomina del Dott. Cristofaro Ricupati quale nuovo Segretario comunale.
Durante il suo intervento (dal minuto 20:50 a 25:43), il sindaco Orazio Nevoloso ha spiegato, in maniera esaustiva, quali fossero le motivazioni che, dopo un’attenta ricerca, hanno fatto ricadere la sua scelta sulla persona del Dott. Ricupati, segretario comunale di fascia A, con un curriculum di tutto rispetto in materia economico-finanziaria ed un’esperienza pluridecennale per quanto concerne i comuni in difficoltà economiche.
«La figura ideale per traghettare il nostro Comune fuori dal dissesto finanziario. Una figura di massima garanzia per tutti i consiglieri comunali, a prescindere dalle appartenenze politiche», ha dichiarato il Sindaco.
Le condizioni, convenute col sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, e stabilite dallo schema di convenzione, prevedevano la presenza del Dott. Ricupati, presso il nostro comune, per 2 giorni su 5 a settimana, con un onorario pari al 30% (il restante 70% era a carico del Comune di Terrasini).
I vantaggi del Segretario Comunale in condivisione
In pratica, come sottolineato dal Sindaco, una convenzione molto vantaggiosa per il Comune di Isola delle Femmine, non soltanto dal punto di vista economico, ma per lo spessore e le competenze mostrate dal Dott. Ricupati. «La nomina del segretario comunale – ha chiarito Orazio Nevoloso – spetta al Sindaco. Abbiamo l’opportunità di questa convenzione. Pertanto, se la convenzione non è condivisa, io domani mattina vado dal Prefetto e lo faccio nominare».
Le “quisquilie”
A differenza del suo capogruppo, che non ha avuto nulla da evidenziare in merito alla convenzione, invece il consigliere Dionisi è intervenuto per fare alcune precisazioni che, dalle premesse, avevano tutta l’aria di essere interessanti, salvo, poi, rivelarsi delle quisquilie da bar (dal minuto 29:35 a 45:00).
Dionisi, innanzitutto, ci ha tenuto a precisare di non essersi mai nascosto e di aver fatto sempre tutto alla luce del sole, quasi a voler convincere gli altri di non aver mai lavorato nell’ombra, “col favore delle tenebre”, come qualcuno direbbe.
Excusatio non petita, accusatio manifesta (“una scusa non richiesta è un’accusa manifesta”), dicevano i latini.
L’attesa tradita e l’icontro con Raoul Russo
E, quando tutti eravamo lì, pronti, con le orecchie allungate e gli occhi avidi di curiosità, in un crescendo di eccitazione, aspettando che arrivasse lo spessore politico del suo intervento, il consigliere Dionisi ci delude ancora una volta, raccontandoci di un banale incontro, avvenuto nel mese di Luglio, a Palermo, tra lui, il consigliere Giuseppe Rubino, il Sindaco e l’assessore Romeo, in presenza del Senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo.
Incontro – ci riferisce – voluto dal Sindaco e finalizzato ad ottenere i voti necessari per far approvare la convenzione, visto che l’attuale amministrazione non possiede la maggioranza in Consiglio comunale. E quindi? Dove sta l’inciucio? Cosa c’è di rilevante in questa storiella, ai fini della convenzione?
In sostanza, Dionisi riduce la discussione di un così importante punto all’ordine del giorno quasi ad un argomento di gossip, raccontando un retroscena che, nelle sue intenzioni, vista anche l’enfasi e la suspense con cui lo esponeva, sembrava voler essere la rivelazione di un “segreto di Stato”, salvo poi, in pratica, rappresentare più che altro un banale incontro politico tra esponenti di due partiti (Fratelli D’Italia e Forza Italia) della coalizione di centrodestra.
Un incontro politico come tanti. Come quelli che il consigliere Dionisi è solito avere col suo nemico amatissimo Stefano Bologna, nati da un’inspiegabile ed improvvisa attrazione fatale. Quegli incontri di cui, però, non ci ha mai relazionato in Consiglio comunale.
Incontri come quelli da cui scaturiscono mozioni di sfiducia nei confronti di Presidenti del Consiglio, con contestuali proposte di nomina per se stessi, pur appartenendo ancora ad un partito politico avversario.
Incontri come quelli in cui si concorda il nome della persona da votare come nuovo Vicepresidente del Consiglio, attingendo ancora una volta alla fazione politica avversaria.
Incontri che solo ad Isola delle Femmine riescono ad abbattere steccati e divergenze personali ed ideologiche, avvicinando il mondo del centrosinistra a quello del centrodestra italiano, in un unico grande e sconcertante ossimoro. Inversioni di marcia, viraggi di rotta, grandi salti da un partito all’altro. Gli opposti che si attraggono.
L’incontro con l’On. Marco Intravaia

Incontri come quelli in cui il consigliere Bologna, esponente del centrosinistra da sempre vicino a Leoluca Orlando, partecipa ad una riunione di Fratelli d’Italia col deputato regionale On. Marco Intravaia, col beneplacito di Giuseppe Rubino e Dionisi.
Questo sì che sarebbe un argomento interessante da sviscerare e da segnalare agli organi di partito.
Nel corso del suo intervento, Dionisi, inoltre, rimprovera il Sindaco Nevoloso di non aver rispettato l’impegno preso, ovvero quello di presentare ai due consiglieri di Fratelli d’Italia il nuovo segretario, al momento dell’arrivo, salvo, poi, essere smentito e prontamente corretto da Giuseppe Rubino, che stranamente mosso da onestà intellettuale, gli ricorda all’orecchio che, la stessa mattina, era arrivato un messaggio da parte del Sindaco. Insomma, poca sostanza, ma più che altro bizze da prima donna mancata.
Ma le bizzarrie di Dionisi non finiscono qua.
Prima elogia il nuovo Segretario comunale per la sua integrità e, immediatamente dopo, quasi lo scredita, instillando il dubbio che possa essere troppo avvezzo, quasi immotivatamente, a «fare piazza pulita, con provvedimenti disciplinari, per colpire gli impiegati». «Se si comincia a prendere di mira qualsiasi impiegato per dei provvedimenti che non stanno né in cielo né in terra, questo ci dispiace», afferma Dionisi.
Poi, però, forse avendo capito la gaffe, ci ripensa e sottolinea che l’eventuale provvedimento disciplinare dovrebbe essere attuato in seguito al riscontro di motivazioni gravi o reati che possano mettere a rischio l’Ente.
In pratica, il consigliere Dionisi, dall’alto della sua spocchia, vorrebbe insegnare la professione ad un dirigente che, per mestiere, svolge funzioni di assistenza giuridico-amministrativa. Avvertimenti fin troppo scontati, che, tuttavia, pronunciati in questa maniera, potrebbero gettare delle ombre sulla figura di questo nuovo segretario, delineandone erroneamente una condotta fin troppo despotica nei confronti dei dipendenti comunali.
Ma non era proprio Dionisi che, nel corso di questi anni, si era lamentato dell’inefficienza di molti dipendenti comunali, chiedendo a gran voce provvedimenti disciplinari severi che consentissero di riorganizzare la macchina amministrativa?
Non era proprio Dionisi che, durante la seduta consiliare del 30 marzo scorso, faceva un’interrogazione al Sindaco (dal minuto 3:20 a 10:40), chiedendo che un funzionario dell’Ufficio Tecnico Comunale pagasse di tasca propria le spese giudiziarie di 1.500€, a cui il Comune era stato condannato?
L’inversione di rotta
Come mai, adesso, questa inversione di rotta? Ordinarie contraddizioni.
Qualcuno, in passato, le definì “turbe dionisiache”. Quello stesso qualcuno con cui, adesso, Dionisi si intrattiene a chiacchierare piacevolmente al bar, “tra un bicchier di Coca e un caffè”, tirando fuori i suoi “perché” e proponendo i suoi “farò”.
D’altronde, per Dionisi contraddirsi per coerenza (col suo percorso politico) è sempre stata la sua prerogativa.
Nessun intervento in merito alla convenzione da parte del gruppo “Un’altra Isola…Sì”.
Il consigliere Bologna è apparso, per tutta la seduta, fin troppo silenzioso, dimesso e scuro in volto, tranne in un’occasione in cui è esploso in un impeto di rabbia immotivata contro il consigliere Pagano, che aveva appena cominciato a proferir parola, “reo” solamente di rivolgere lo sguardo verso i banchi dell’opposizione (dal minuto 52:00 a 54:00).
Viste le premesse non proprio incoraggianti e considerando i precedenti che avevano determinato la bocciatura da parte del Consiglio comunale di una convenzione col Comune di Villafrati per la nomina di un altro segretario comunale, ad un certo punto, il Sindaco ha ritenuto opportuno ritirare la proposta, con grande stupore dei consiglieri in aula (dal minuto 59:05 a 1:01:35).
«Allora, Presidente – ha affermato Nevoloso – tenuto conto di questo silenzio che è molto indicativo dell’atteggiamento del gruppo consiliare “Un’altra isola…Sì”, tenuto conto che il Consiglio comunale non riesce a trovare una quadra su questa situazione, pensando di fare uno sgambetto, forse, all’Amministrazione, tenuto conto del beneficio che andiamo a perdere, io ritiro la proposta di convenzione, non la pongo ai voti e già da domani mattina mi attiverò presso la Prefettura di Palermo per la nomina del Segretario Cristofaro Ricupati, qui ad Isola delle Femmine».
Il ritiro della proposta da parte del Sindaco nonché l’impossibilità di votarla scatenano l’ira funesta del Dionisi furioso che, sempre più in preda alle sue «turbe dionisiache», va in escandescenza, mettendo in piazza una scenata “isterica”, che lo porta ad abbandonare l’aula, costringendo il Presidente Rappa a sospendere la seduta per ben due volte.
Sembra che Dionisi abbia cominciato a “perder colpi” da quando gli è sfuggito di mano il tanto agognato posto di Presidente del Consiglio, in seguito alla fallimentare mozione di sfiducia, orchestrata in accordo con il consigliere Bologna. Da allora, pare che Dionisi non si sia più ripreso, perdendo lucidità e savoir faire. Da allora, le sue figuracce in Consiglio comunale non si contano più. Dove sono finiti la competenza e lo spessore politico, maturati in tutti questi anni con l’esperienza? Ormai sono solo un ricordo lontano.
«Caro Sindaco – aveva precedentemente minacciato Dionisi – questa è la prima e l’ultima volta che Lei si rivolge al mio Presidente provinciale (cfr. Sen. Raoul Russo) per fatti che riguardano il Consiglio comunale. Io ho la mia testa. Il consigliere Rubino ha la sua testa. Ragioniamo con la nostra testa».
Pertanto, prima il consigliere Dionisi ci tiene a sottolineare la sua autonomia ed indipendenza di pensiero dal suo Senatore di riferimento, poi, però, una volta ritirata la proposta da parte del Sindaco, sembra dispiacersi eccessivamente di non poter dimostrare, con la votazione, la sua fedeltà agli accordi presi.
Insomma, occorre decidersi e dimostrare coerenza, ogni tanto: o si pensa davvero con la propria testa e si ha il coraggio di andare fino in fondo nelle proprie scelte o si sposano, in toto e consapevolmente, senza “se” e senza “ma”, le decisioni stabilite dal partito di cui si fa parte o, altrimenti, si può anche cambiare casacca.
D’altronde, per Dionisi non sarebbe né la prima né l’ultima volta. Ma, forse, la dichiarazione di indipendenza aveva un’ulteriore finalità: dimostrare al suo nuovo compagno di merende, il suo nemico amatissimo Bologna, di potere agire liberamente, in futuro, senza l’intervento di influenze esterne.
Infine, il consigliere Dionisi dà ulteriore prova delle sue «turbe dionisiache», muovendo una polemica inutile nei confronti del gruppo Misto, accusando il Presidente Rappa di non poter fare la dichiarazione di voto anche a nome della consigliera Rossella Puccio, che, da regolamento, dovrebbe essere il capogruppo. Una polemica durata quanto il tempo di una bolla di sapone al vento, con la replica di Rappa che afferma di essere delegato dalla Puccio e che, qualora la consigliera volesse votare diversamente, è lì presente, pronta ad intervenire.
Pacato e più serio, invece, è apparso il comportamento del suo compagno di partito, che lo ha riportato nei ranghi, convincendolo a non abbandonare definitivamente l’aula ed a votare la variazione in bilancio delle risorse assegnate a valere sul PNRR per l’attribuzione di contributi destinati ad opere pubbliche, in materia di efficientamento energetico ed implementazione dell’impianto di pubblica amministrazione.
Nello specifico, si tratta di un finanziamento di 70.000 €, destinato ad un progetto di riqualificazione energetica, che prevede l’installazione di pali e corpi illuminanti in via Sicilia (prospiciente la Ferrovia). La delibera viene approvata all’unanimità da tutti e 12 i consiglieri comunali, che, in questo caso, hanno mostrato grande senso di responsabilità e di rispetto verso il bene della collettività.
Daniele Fanale