Cinisi: nuova gestione per il casolare conteso.
Non sarà ceduto a Badalamenti Jr il casolare confiscato a don Tano, mobilitazione per la difesa del bene comune.
Questa mattina, 28 Gennaio 2021, alle ore 11.00 presso la sede del Municipio di Cinisi, i rappresentanti dell’Associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” sottoscriveranno l’accordo di collaborazione per l’utilizzo del Casolare di C/da Napoli con il Comune di Cinisi e il G.A.L. Golfo di Castellammare.
“Vogliamo impegnarci affinché questo bene, che è stato confiscato e ristrutturato con fondi europei, possa finalmente essere fruito dalla collettività e, soprattutto, mai ritorni ad essere proprietà di Leonardo Badalamenti, figlio di Don Tano, che non solo non ha rinnegato le scelte del padre, ma le ha perpetrate“
Lo scorso agosto Leonardo era stato arrestato dalla DIA grazie ad un mandato di cattura internazionale del 2017 per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica.
“Badalamenti jr ha mostrato di non aver rinunciato ai metodi fondati sulla prepotenza e la prevaricazione anche in occasione dell’ormai noto episodio avvenuto a luglio del 2020 riguardante proprio il casolare in argomento.
E’ fondamentale oggi tornare a ribadire l’importanza della legge n. 109/96 per l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, il significato che può avere intaccare il patrimonio economico dei mafiosi, simbolo del potere criminale sul territorio, trasformandolo in “patrimonio comune”, destinato alla collettività per fini di utilità pubblica, di crescita condivisa e sostenibile” ribadiscono dall’associazione“, continuano dall’Associazione.
“Se il caseggiato di contrada Napoli tornasse a Leonardo Badalamenti sarebbe una sconfitta per tutti: per Cinisi che merita il suo totale riscatto, per quelle persone che hanno dato la propria vita lottando contro la mafia e per i tanti giovani che vogliono credere nella Giustizia e nella Democrazia.
Per questo abbiamo accettato la proposta del Sindaco di Cinisi e del G.A.L., l’obiettivo è che questo immobile possa essere utile allo sviluppo del territorio e della comunità, far parte dei percorsi di memoria e impegno, e divenire un luogo in cui riflettere sul tema del contrasto alle mafie e dello sviluppo di una cultura alternativa fondata sulla libertà e la giustizia sociale“.