Gianfranco Miccichè non è più il Coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia.

Rimpiazzato da Silvio Berlusconi con un altro forzista, il palermitano Marcello Caruso, già Responsabile regionale degli Enti locali oltre che Coordinatore provinciale di Forza Italia a Palermo.

Miccichè: “Per l’amicizia che mi lega da 40 anni a Berlusconi e per il bene che voglio a questo partito e alla mia terra ho ritenuto corretto rassegnare le mie dimissioni”.

L’ ex Coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Micciche’

Si è concluso così, con un laconico ed inatteso comunicato, il lungo sodalizio politico che ha legato per quasi trent’anni Gianfranco Miccichè a Forza Italia ed al suo leader, Silvio Berlusconi e che ha avuto nell’ex manager palermitano di Pubblitalia il ruolo del mattatore della politica berlusconiana in Sicilia.

Una decisione, quella di Gianfranco Miccichè di rassegnare le dimissioni da Coordinatore regionale siciliano del partito di Forza Italia, che non cade certamente come un fulmine a ciel sereno ma che è stata il frutto del vuoto politico che si era creato negli ultimi mesi intorno all’uomo forte di Berlusconi in Sicilia.

Quando Gianfranco Miccichè, all’indomani delle elezioni regionali era entrato in rotta di collisione con il neoeletto presidente della Regione, il forzista Renato Schifani.

Alla base della rottura interna tra Miccichè e Schifani ci sarebbe stato il mancato ottenimento dell’Assessorato regionale alla Sanità, tanto ambito e mai nascosto durante la scorsa campagna elettorale da Gianfranco Miccichè.

Quello che ne è scaturito è stato uno scontro politico all’ultimo sangue tra dichiarazioni dirette e sanguigne, quelle di Miccichè, e silenziosi sorrisi istituzionali, quelli di Renato Schifani, in un crescendo di veleni culminato con la scissione del gruppo parlamentare di Forza Italia in due gruppi paralleli: “Forza Italia 1 e Forza Italia 2” e con la conseguente diaspora di ben 17 dei fedelissimi di Gianfranco Miccichè verso il gruppo parlamentare vicino a Schifani.

Un’autentica emorragia politica, quella creatasi ai danni di Miccichè, che lasciava ormai intendere l’inizio della parabola discendente per il forzista palermitano.

Una situazione che doveva essere apparsa ormai compromessa anche a Silvio Berlusconi che, in vista delle prossime elezioni amministrative siciliane, ha deciso di staccare la spina e sostituire Gianfranco Miccichè con Marcello Caruso.

Si chiude così, in sordina, l’era politica di Gianfranco Miccichè, tra i fasti e le fragorose vittorie ottenute per sé e per Forza Italia – da quel “61 a 0” delle elezioni politiche del 2001 al 17% alle Europee del 2019– ed i silenzi di quanti, forse troppi, tra amici e compagni di partito che in questi anni lo hanno sostenuto – e sono stati sostenuti dal delfino siciliano – gli hanno girato le spalle o peggio, adesso gliele pugnalano, rinfacciandogli limiti e promesse disattese.

Le “idi di marzo” quest’anno non sono state mai così puntuali.